lunedì 28 dicembre 2009

I precari ai precari: speriamo nel 2010



Pubblichiamo l'articolo uscito sull'Unità in cui viene riportata la lettera di solidarietà del CPS Nazionale ai lavoratori in crisi.

Per la lettura della versione integrale dell'articolo
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=P0KJ0&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1


I precari ai precari: speriamo nel 2010
Marco Tedeschi, l'Unità, 28 dicembre 2009 - pag. 33

Il Coordinamento Precari Scuola esprime solidarietà ai lavoratori precari, ai cassaintegrati e ai lavoratori delle tante aziende in crisi che hanno trascorso il Natale in fabbrica per difendere il posto di lavoro. A tutti loro, si legge in una nota, facciamo gli auguri di conservare uno stipendio anche nel 2010. Il nostro pensiero va in particolare ai dipendenti di: Ave Industries (Venezia); Rockwool di Iglesias; Eurallumina, Portovesme srl, Alcoa (Cagliari); Fiat di Pomigliano D'Arco e Termini Imerese; Agile ex Eutelia (Roma e Milano); Filatura di Albano; Pastificio Russo di Cicciano in provincia di Napoli; Yamaha di Lesmo (Monza); Fincantieri di Genova, di Muggiano a La Spezia e di Ancona; precari dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale). Desideriamo esprimere la nostra solidarietà ai terremotati dell'Abruzzo, dell'Umbria e agli sfollati di Messina, nonché ai precari della Scuola Pubblica Italiana sbattuti in mezzo alla strada da questo governo dopo anni di fedele servizio allo Stato. Per quest'ultimi sono stati predisposti ridicoli ammortizzatori sociali che, «oltre ad essere per pochi (le restrizioni sono numerose, incomprensibili e talvolta del tutto ridicole e incomprensibili), sono anche umilianti e offensivi della dignità del personale della scuola».
[...]

domenica 20 dicembre 2009

Riceviamo dal CPS Nazionale e giriamo
Emma Giannì 20 dicembre alle ore 10.31 Rispondi
http://www.petitiononline.com/edmondo/petition.html

mercoledì 16 dicembre 2009

NATALE PRECARIO

http://www.facebook.com/inbox/?ref=mb#/event.php?eid=231665112993&ref=nf

il NATALE PRECARIO replica l'appuntamento.

Ci vediamo mercoledì 23 dicembre in Piazza Roma dalle ore 16.00 alle ore 20.00

Spargere la voce, please!!!

CPS

domenica 13 dicembre 2009

11 dicembre 2009 CPS Oristano

Il NATALE PRECARIO è appena cominciato.
Nessuno si aspetta delle miracolose strenne natalizie come il ritiro dei tagli, il ritiro della riforma degli Istituti Superiori, la bocciatura del DDL APREA.

Nonostante ciò, osiamo chiedere un regalo: che il personale della scuola si svegli da questo rassegnato torpore e partecipi attivamente alle svariate forme di mobilitazione.

La strategia dello struzzo non paga.
L'autolesionismo dei settarismi e dei particolarismi ci condanna a morte certa.
La compulsione alla delega ormai manifesta apertamente i propri limiti.

La partecipazione, il dialogo, la dialettica anche non politicamente corretta, possono aprire qualche spiraglio.

Nel valutare comunque positivamente l'iniziativa di venerdì 11 , ringraziamo tutti coloro che vi hanno preso parte con convinzione e determinazione.

Il CPS vi invita a partecipare alle riunioni settimanali che si terranno ogni mercoledì ( salvo imprevisti) alle ore 18.00 presso l'EPT di Piazza Eleonora.


http://www.youtube.com/watch?v=3sffD-HRBxQ





http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20091212&Categ=20&Voce=1&IdArticolo=2408935

lunedì 7 dicembre 2009

NATALE PRECARIO


Due appuntamenti da non perdere:

- Assemblea del CPS in vista dello sciopero CGIL venerdì 11 dicembre: Mercoledì 9 ore 18.00 EPT P.zza Eleonora

-(IN ATTESA DI AUTORIZZAZIONE) Venerdì 11 dicembre ore 9.30- ore 14.00
NATALE PRECARIO

Partecipate e spargete la voce....

sabato 5 dicembre 2009

http://www.tgr.rai.it/SITOTG/TGR_popupvideo/1,8506,tgr%5Esardegna,00.html

lunedì 30 novembre 2009

noltro la risposta del Partito Democratico alle proteste del CPS sulla concomitanza dello sciopero CGIL dell' 11 Dicembre con la manifestazione del PD

noltro la risposta del Partito Democratico alle proteste del CPS sulla concomitanza dello sciopero CGIL dell' 11 Dicembre con la manifestazione del PD.

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----- Original Message -----
From: Giovanni B. Bachelet
To: Brunello Arborio
Cc: Manuela On. Ghizzoni ; Antonio Rusconi ; Luigi Rossi
Sent: Monday, November 30, 2009 4:58 AM
Subject: Re: Il CPS al Partito Democratico


Caro Arborio,

rispondo con due giorni di ritardo grazie a Manuela Ghizzoni mi segnala questo tuo email del 27 e quello di qualche ora fa di simile tenore dal titolo "Sulla manifestazione dell'11 dicembre l'ombra del PD".

Non ho capito come mai, rivolgendoti al PD, hai spedito i tuoi messaggi all'intera VII commissione della Camera. Scusandomi per il disturbo lo faccio anch'io nella mia risposta, limitandomi però ai gruppi PD e IdV in VII commissione.

Allora. Nelle ultime quattro settimane culminate con la direzione nazionale di martedí scorso la nuova macchina del PD, voluta da milioni di nostri elettori, si è messa in moto a livello nazionale e regionale.

Questo passaggio delle consegne ha assorbito gran parte delle nostre energie e non sono mancate confusione e distrazioni anche molto gravi, come quella che ci ha fatto annunciare lunedí scorso le nostre due giornate di mobilitazione per l'11 e 12 dicembre. Purtroppo nessuno di noi si è accorto in tempo della coincidenza di una delle due date, venerdí 11 dicembre, con lo sciopero generale della scuola indetto da FLC CGIL, Coordinamento Precari Scuola, USI-AIT e SISA.

Martedí il segretario mi ha nominato responsabile del Forum scuola ma ormai la manifestazione dell'11 e 12 era stata indetta; è merito di Luigi Rossi della CGIL se mi sono accorto della coincidenza in ritardo, ma solo in lieve ritardo. Grazie a Luigi.

A quel punto ho raggiunto e avvisato Bersani, scoprendo che aveva ricevuto la notizia di questa coincidenza di date anche per altre vie oltre che attraverso di me. Il problema è ora nelle mani di Bersani, che ne è ormai avvertito da qualche giorno. A me sembra difficile che il PD possa rimangiarsi la data, ma spero che il segretario ci sorprenda e ci tiri fuori da questo sfortunato impasse con qualche idea intelligente.

Infine. Non accorgersi in tempo di questa coincidenza è stata certamente, da parte nostra, un'imprudenza molto grave; fra la vostra piattaforma e la nostra ci sarà forse pure qualche legittima differenza; pensare però che il PD abbia fatto apposta a sovrapporsi alla data del vostro sciopero mi pare una cattiveria surreale. Ho passato insieme ad almeno una decina di parlamentari del PD (i piú noti erano Cesare Damiano, Furio Colombo e Rosy Bindi) qualche ora della tarda serata di giovedí seduto per terra sotto palazzo Chigi con il lavoratori dell'Eutelia non pagati da quattro mesi. Bersani ha parlato del lavoro e del lavoro precario nella sua mozione e in decine di incontri durante la campagna delle primarie, e su questo Franceschini o Marino non la vedevano diversamente.

Mi auguro che voi del CPS vogliate credermi. Conto sul vostro aiuto e sulla vostra comprensione, confido nella capacità e nella buona volontà di tutti per aggiustare insieme questo guaio nel modo migliore (a notte fonda, come vedete).

Ancora scuse e cordiali saluti,
Giovanni Bachelet
http://www.giovannibachelet.it/

venerdì 27 novembre 2009

Alla Segreteria

Alla Presidenza

Del Partito Democratico



Il Coordinamento Precari Scuola (CPS) apprende con sconcerto e con preoccupazione che gli organismi dirigenti del Partito Democratico hanno deciso di indire la manifestazione nazionale del partito per i giorni 11 e 12 dicembre p.v., in concomitanza con lo sciopero della scuola e dell’università già indetto da FLC CGIL e USI e con la manifestazione nazionale dei precari della scuola e dell’università che si svolgerà a Roma l’11 dicembre.

La decisione del Partito Democratico, se venisse confermata, provocherebbe l’inevitabile oscuramento della protesta del mondo della scuola e delle ragioni delle migliaia di precari che il governo ha deciso di lasciare senza lavoro o al massimo con il misero palliativo dei contratti di disponibilità. Questo oscuramento andrebbe a replicare la situazione già vissuta il 3 ottobre scorso, quando la Fnsi ha indetto la manifestazione sulla libertà di informazione in concomitanza con la grande manifestazione promossa in precedenza dal CPS per la stessa giornata, oscurando a livello mediatico le ragioni della scuola pubblica italiana e le condizioni gravissime del precariato in questo martoriato settore pubblico.

Il CPS sta in questi giorni profondendo energie, intelligenza, denaro derivante da autotassazioni per contribuire alla riuscita dello sciopero indetto dalla FLC CGIL e dall’USI e tutto questo impegno, animato spesso dalla forza della disperazione e dalla profonda passione civile delle migliaia di insegnanti che ancora credono nel ruolo fondamentale dell’istruzione, della formazione e della ricerca pubbliche e statali nel nostro Paese, rischia di essere mortificato dalla semplice decisione del maggior partito del centrosinistra di sovrapporsi alla manifestazione nazionale della scuola e dell’università.

Il CPS nazionale chiede dunque al Partito Democratico di spostare la propria manifestazione prevista per l’11 dicembre p.v. Un eventuale rifiuto del Partito Democratico alla nostra richiesta di spostamento sarebbe interpretata dal mondo della scuola o come segno assai grave di insensibilità del PD verso i problemi sociali dei precari e quelli politici di scuola e università o addirittura come una forma di acquiescenza del PD all’opera di smantellamento della scuola e dell’università statali e in ogni caso come una grave umiliazione inflitta a tanti iscritti alla CGIL che spesso sono anche elettori del partito democratico.

Qualora nessuna risposta venga data dal Partito Democratico nella direzione da noi auspicata di spostamento della manifestazione dell’11 dicembre, il CPS solleverà la questione su tutti gli organi di stampa locali e nazionali.

Coordinamento Precari Scuola

(CPS NAZIONALE)

mercoledì 25 novembre 2009

A PROPOSITO DEI CONTRATTI DI DISPONIBILITA'

Contratti di disponibilità: il punto della situazione dopo la conversione in legge del DL 134/09 24-11-2009 | Scuola Il Presidente della Repubblica ha promulgato oggi la legge di conversione del Dl 134/09 che sarà successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

Con la definitiva conversione in legge si determinano alcune novità rispetto al testo originario del DL 134/09.

Graduatorie prioritarie
La principale novità è legata all'ampliamento dei destinatari delle graduatorie prioritarie.

In base al Dm 82/09 avevano potuto fare domanda solo coloro che, inclusi nelle graduatorie provinciali, avevano avuto un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche e non l'avevano avuto quest'anno.

Con l'emendamento approvato alla Camera e confermato al Senato, potranno presentare la domanda (attraverso un nuovo bando che il Ministero si appresta ad emanare) anche coloro che abbiano svolto almeno 180 giorni di servizio nel 2008/09 ferma restando l'inclusione nelle graduatorie provinciali.

Non sono state accolte le ulteriori richieste di ampliamento della platea che avevamo presentato nel corso delle audizioni parlamentari:

1.considerare come servizio utile anche quello svolto nell'a.s. 2007/08 in modo da garantire tutele anche a chi aveva perso il lavoro già lo scorso anno;
2.allargare la platea anche agli inclusi nelle graduatorie d'istituto con i medesimi requisiti di servizio;
3.includere nella procedura anche gli educatori oltre al personale docente e ATA.
Al momento le graduatorie devono ancora essere pubblicate e quindi le supplenze temporanee vengono conferite regolarmente dalle graduatorie d'istituto.

Convenzioni con le Regioni
Anche le convenzioni con le Regioni battono il passo. Dopo il parere negativo della Conferenza Unificata non è stata possibile nessuna intesa preliminare, come da noi richiesto, che assicurasse un minimo di uniformità ad interventi che risulteranno tanto più sparsi finendo per assecondare di fatto lo spregiudicato intento divide et impera di un Governo che punta allo smantellamento del sistema pubblico di istruzione.

Disparità di finalità, risorse e tempi che coniugano alla maniera peggiore un futuro prossimo di federalismo scolastico che aumenterà le inefficienze del sistema anziché correggerle.

Convenzione con l'INPS
La tanto sbandierata convenzione con l'INPS che avrebbe garantito la possibilità di ottenere l'indennità di disoccupazione ad intermittenza rispetto ad eventuali periodi di lavoro, sembra ancora in alto mare.

Le prospettive
Rispetto ad alcune delle questioni ancora non risolte sono stati accolti dal Governo diversi ordini del giorno presentati in Senato.

In particolare si impegna il Governo a:

1.estendere anche all'anno scolastico 2011/12 le norme sulle graduatorie prioritarie;
2.estensione agli anni scolastici 2006/07 e 2007/08 dei requisiti servizio richiesti per l'accesso alle graduatorie prioritarie
Naturalmente per rendere effettivi questi impegni è necessario uno specifico provvedimento normativo.

Nel confronto con il Ministero, previsto per l'emanazione del nuovo bando, ribadiremo le nostre richieste ed in particolare sosterremo:

•la necessità di applicare le norme anche al personale educativo;
•la valutazione dei 180 giorni di servizio anche non continuativi;
•il riconoscimento del servizio, nella tipologia di posto del 2008/09, a coloro che, pur avendo i requisiti previsti dal DL 134/09 (come convertito in legge), hanno già accettato supplenze in classi di concorso/tipo di posto/profilo diversi o al personale ATA che abbia accettato una supplenza fino al 30/06 mentre l'anno precedente aveva una supplenza fino al 31/08.
Il giudizio della FLC Cgil
Si conferma l'inadeguatezza, la confusione e l'iniquità del provvedimento.

Dopo i roboanti annunci, nella sostanza il cosiddetto "salva precari" introduce soltanto una nuova graduatoria, solo per una parte del personale licenziato, da utilizzare prioritariamente (prima delle graduatorie d'istituto) per tutti i contratti stipulati dalle scuole in sostituzione del personale assente. Nessuna risorsa aggiuntiva, ma semplicemente una diversa modalità di conferimento delle supplenze brevi che le scuole avrebbero comunque dovuto assegnare, probabilmente agli stessi aspiranti, dalle graduatorie d'istituto.

Questa nuova procedura comporta, quindi, uno stravolgimento delle attuali regole, ulteriori adempimenti per i precari e per le scuole e sicuro contenzioso.

È stato definito un meccanismo di difficile gestione che non aggiunge nulla di nuovo alle attuali normative ed anzi in alcuni parti le peggiora.

C'è una confusione totale rispetto ai progetti delle Regioni che si muovono ognuna con modalità diverse, determinando diritti a geometria variabile.

Anche la convenzione con l'Inps non è un ampliamento delle risorse destinate alla disoccupazione in modo da garantire il sussidio ad una platea più ampia, ma solo una modalità diversa di corresponsione per coloro che ne hanno già diritto secondo le norme vigenti.

Per difendere e sostenere i diritti di tutti precari della scuola la FLC Cgil chiede un cambiamento radicale della politica scolastica di questo governo, il ritiro dei tagli agli organici, la restituzione all'istruzione degli 8 miliardi di tagli previsti dal piano Tremonti, un piano straordinario di stabilizzazioni per il personale precario con la copertura di tutti i posti liberi e disponibili per garantire l'occupazione, la qualità e l'unitarietà del sistema scolastico nazionale.

Questi sono gli obiettivi della campagna lanciata dalla FLC Cgil per la “liberazione dal precariato'”che abbiamo costruito e condiviso con il movimento degli studenti e dei precari e che ha accompagnato le mobilitazioni e le proteste dei lavoratori precari in tutto il paese e che sarà al primo punto della piattaforma per lo sciopero nazionale di tutti i comparti della conoscenza proclamato dalla FLC Cgil per l'11 dicembre 2009.

Roma, 24 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009

IL DECRETO " SALVA PRECARI" DIVENTA LEGGE.FONTE TECNICA DELLA SCUOLA

Il decreto “salva-precari” diventa legge: tutto confermato
di Alessandro Giuliani
Il Sanato approva, in un unico articolo, lo stesso testo licenziato dalla Camera un mese fa. Hanno votato a favore Pdl e Lega; contrari Pd e Idv; mentre Udc e Svp si sono astenuti. Si blocca così sul nascere l’opera del commissario ad acta, voluto dal Tar del Lazio, per verificare l’inserimento a “pettine” dei precari: dovranno attendere fino al 2011.
Nessuna modifica: approvando in toto il testo approvato dalla Camera lo scorso 20 ottobre, il Senato, con 137 voti a favore, 113 i contrari e 7 astenuti, ha convertito in legge il decreto 134/09. Che ha così efficacia immediata, già dall’attuale anno scolastico.
Hanno votato a favore Pdl e Lega. Contrari Pd e Idv, convinti che, nonostante sia stato ribattezzato “salva-precari”, il provvedimento di fatto produce effetti opposti. Udc e Svp si sono astenuti.
Anche per motivi tecnici, legati ai pochi giorni a disposizione (il 24 novembre il provvedimento sarebbe automaticamente decaduto), il testo approvato dall’aula del Senato - riassunto nell’unico articolo “Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico per l'anno 2009/2010” - è identico a quello dalla Camera: i circa cento emendamenti, presentati da opposizione, ma anche da alcuni esponenti “autorevoli” in seno alle Commissioni parlamentari, sono stati tutti bocciati.
Tra le modifiche più discusse passa quindi la conferma, fino al 2011, del regolamento, introdotto lo scorso aprile, delle graduatorie dei precari con il sistema delle “code” su tre province in sostituzione di quello tradizionale a “pettine”. Poi, tra due anni, tornerà in vigore la possibilità, come avveniva fino al 2007, di spostarsi solo su una seconda provincia ma rispettando l’effettivo punteggio acquisito. Si blocca così quasi sul nascere la verifica, presso gli Uffici scolastici provinciali, del commissario ad acta, Luciano Cannerozzi De Grazia, disposta dal Tar del Lazio, che da alcuni giorni aveva cominciato a verificare se gli uffici periferici del Miur avevano effettivamente inserito a “pettine” i precari vincitori dei ricorsi (in prevalenza condotti dai legali dell’Anief) sulle tre province prescelte.
Tra le novità introdotte definitivamente dal decreto c’è poi quella, chiesta da più parti, che non permetterà più ai candidati privatisti agli esami di maturità di avere ‘sconti’: già dal 2010 per accedere alle prove finali del quinto anno i privatisti dovranno infatti sostenere un esame preliminare sulle materie previste dal piano di studi del quinto superiore. L’esame non fa eccezioni: anche chi risulta in possesso della promozione all'ultimo anno dovrà sottoporsi all’esame. Tra le altre novità che coinvolgeranno circa 18.000 precari c’è quella dell’accesso agli ammortizzatori sociali (per un massimo di 8 mesi) i tutti quelli che hanno svolto supplenze per almeno 180 giorni nello scorso anno scolastico ed anche attraverso la loro candidatura nelle graduatorie d’istituto. Oltre all’indennità, già da quest’anno avranno la precedenza assoluta (nei distretti prescelti) in caso di necessità da parte delle scuole per lo svolgimento di supplenze brevi derivanti da assenze temporanee dei docenti titolari.
Spazio poi alla “sanatoria” per l’ultimo concorso svolto dagli aspiranti presidi siciliani (non avrà così efficacia l’annullamento previsto con il decreto 140/2008) e la per una seconda verifica, ad opera di una doversa commissione medico-legale, della necessità di assistere in via esclusiva persone invalide ed alla base delle precedenze per l’assegnazione dei trasferimenti.
Soddisfazione da parte del ministro Gelmini: "il Parlamento ha dimostrato una grande sensibilità", ed è "un segnale importante", poichè "la maggioranza prosegue sulla strada delle riforme". Il responsabile del Miur ha anche ringraziato "il Parlamento che ha dimostrato una grande sensibilità sul tema dei precari della scuola: si tratta di un segnale importante perché i provvedimenti presi sono finalizzati a garantire il regolare svolgimento dell`anno scolastico e ad assicurare la continuità didattica".
Amaro il commento dell’opposizione. "Sarebbe stato sufficiente applicare il piano di assunzione triennale previsto nella Finanziaria del 2007 del Governo Prodi – ha detto il senatore del Pd Antonio Rusconi, capogruppo in commissione Istruzione – invece questo decreto non è altro che la piena applicazione dell'articolo 64 della legge 133 del 2008, la norma che prevede tagli per 8 miliardi nella scuola italiana".
Anche per il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D'Alia, la decisione di approvare il testo "è figlia del decreto taglia spese fortemente voluto dal ministro Tremonti". Per il senatore si tratta di un "provvedimento tampone che trasforma i precari in cassa integrati. Di fronte a tanta irresponsabilità la nostra astensione vuole essere un modo per stare vicino ai precari della scuola – ha concluso D'Alia - che sono tali non per demerito ma a causa delle scelte politiche dei governi che si sono succeduti dal 99 ad oggi".
18/11/2009

domenica 15 novembre 2009

ASSEMBLEA CPS

Nonostante tutto e tutti, noi proseguiamo la nostra battaglia. Mai domiti, mai azzittiti, mai convinti che esita un ordine naturale per il quale le cose vadano come vanno. Amareggiati, ma non scalfiti dall'indifferenza altrui, dal calcolo politico, dalla meschinità corrente, ci ritroveremo ancora insieme per darci una possibilità!

Assemblea Precari Oristano
Ora:martedì 17 novembre 2009 18.00.00
Luogo:EPT

giovedì 12 novembre 2009

INTERROGAZIONE DI ANTONIO SOLINAS CONSIGLIERE REGIONALE REGIONE SARDEGNA

INTERVENTI IN FAVORE DELLA SCUOLA, "INSUFFICIENTI ED INADEGUATI" - ANTONIO SOLINAS PRESENTA UN'INTERROGAZIONE



Il sottoscritto,

Premesso che con deliberazione n° 41/9 dell’8 settembre 2009, la Giunta regionale ha deciso di finanziare, a favore delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado della Sardegna, con 20 milioni di euro, interventi “a sostegno dell’Autonomia organizzativa e didattica, per migliorare la qualità dell’intervento”
Evidenziato che nella stessa delibera si richiama l’accordo con il Ministro della Istruzione, dell’Università e Ricerca, “volto a potenziare l’offerta formativa isolana, attraverso l’allungamento del tempo scuola, il rafforzamento delle attività integrative e dell’orario curriculare per il quale il Consiglio Regionale ne ha chiesto la rivisitazione”.
Richiamato che la Giunta ha stabilito che per realizzare le iniziative programmate, le autonomie scolastiche dovranno ricorrere in via prioritaria all’utilizzo di personale docente ed amministrativo, tecnico ed ausiliario, precario;
Appreso:
- Che l’attuazione del provvedimento sta presentando notevoli problematiche, di tipo amministrativo e procedurale, che ne mettono seriamente in discussione la sua realizzazione;
- Che in numerose scuole dell’isola i collegi dei docenti stanno manifestando forti riserve in merito al provvedimento, arrivando, in alcuni casi, a decidere di non avvalersene, ritenendolo del tutto inadatto a raggiungere gli obiettivi posti, ed in particolare il contrasto della dispersione scolastica, l’elevamento dei tassi di successo scolastico, il miglioramento dei livelli di apprendimento, la piena integrazione scolastica degli alunni, il miglioramento delle relazioni con il contesto sociale;
- Che gli stessi precari, attraverso i loro coordinamenti ufficiali, hanno esposto con chiarezza la propria contrarietà allo strumento adottato, ritenendolo del tutto insufficiente rispetto alla gravità delle questioni poste in questi mesi, dopo i drammatici tagli subiti dalla scuola in Sardegna;

Interroga il Presidente della Regione e l’Assessore della Pubblica Istruzione per conoscere:

1) Quali iniziative la Regione ha intenzione di intraprendere al fine di garantire un reale e forte sostegno a vantaggio dei lavoratori precari della scuola, attraverso la difesa del sistema scolastico isolano e la sopravvivenza della scuola anche nelle aree più marginali dell’isola, risultato che può essere conseguito solo con l’apertura di un tavolo di confronto e contrattazione con il Governo nazionale, teso al riconoscimento delle specificità della realtà isolana;
2) Se non si ritenga, alla luce delle osservazioni avanzate in premessa, di dover tornare sul provvedimento preso, recuperando, per il raggiungimento degli obiettivi posti nella delibera regionale, le positive esperienze prodotte dalla attuazione degli interventi a sostegno della autonomia scolastica seguita alle delibere della giunta regionale n. 47 del 2007 e n. 51 del 2008

martedì 10 novembre 2009

unione sarda del 9/11/2009

Gonnoscodina. Il vicesindaco: Comuni uniti per salvare gli istituti
«Le scuole non si toccano»Lunedì 09 novembre 2009
«Sindaci e colleghi amministratori e dirigenti scolastici. Salviamo insieme la scuola in Marmilla». Non solo. «Per questo riuniamoci presto per riorganizzare la rete scolastica nel territorio». L'accorato appello è stato lanciato dal vicesindaco di Gonnoscodina Palmiro Pilloni in una lettera indirizzata al presidente dell'Unione dei Comuni dell'Alta Marmilla Franceschino Serra ed ai dirigenti degli istituti comprensivi di Ales e Senis. A preoccupare Pilloni sono il piano del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, che ha riconfermato i tagli anche per il prossimo anno scolastico: «Un ulteriore innalzamento del rapporto alunni/classi, la determinazione degli organici della scuola primaria con il solo orario obbligatorio, la riduzione degli insegnanti specialisti della lingua inglese nella primaria, la revisione dell'organizzazione e dell'orario del tempo prolungato nelle scuola secondaria di primo grado - ha ricordato il vicesindaco - con una conseguente chiusura di numerose scuole di ogni ordine e grado. Tale situazione coinvolgerà soprattutto le zone interne dell'Isola, già colpite dal piano Gelmini nell'anno scolastico in corso».
Pilloni ha annunciato: «Se non ci si muoverà per tempo, ci sarà un'ecatombe nella scuola pubblica in tutta l'Alta Marmilla». Ed ha quindi spiegato: «L'ulteriore innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,10 per cento, produrrà la chiusura della maggior parte dei plessi». Dunque il messaggio è chiaro: occorre riorganizzare la rete scolastica se si vuole evitare la chiusura di altre scuole.
Lo ha rimarcato il vicesindaco ai colleghi amministratori: «Questo dovrà avvenire con la capacità di uscire dall'interesse individuale di ogni singolo Comune, sovrapponendo ad esso l'interesse generale di tutto il territorio». Pilloni ha inoltre aggiunto: «Bisognerà saper rispondere ad alcuni criteri essenziali, come locali scolastici idonei e funzionali per una didattica a tutto campo, una rete di trasporti efficienti evitando lunghi spostamenti soprattutto per la scuola dell'infanzia». Da qui l'invito dell'amministratore: «È necessario programmare con urgenza una prossima assemblea dei sindaci con un ordine del giorno che riguardi la riorganizzazione della rete scolastica nel territorio, coinvolgendo per una migliore strategia», conclude Pilloni, «anche i dirigenti scolastici interessati».
ANTONIO PINTORI

lunedì 9 novembre 2009

Appello per il 17 Novembre Giornata Nazionale per il diritto allo studio

Appello per il 17 NovembreGiornata Nazionale per il diritto allo studioLo
scorso autunno gli studenti, i precari e tutto il mondo dell'istruzione
sono scesi in piazza per lottare contro lo smantellamento della scuola
pubblica italiana ad opera del Governo Berlusconi. Oggi le
ripercussioni dei disastri firmati Gelmini inizi...ano a farsi sentire a
tutti i livelli.Nelle scuole medie superiori è in arrivo il
disegno di legge Aprea che prevede l'ingresso dei privati nei Consigli
d'Istituto e stravolge il sistema scolastico nazionale attuale. Gli
studenti dopo aver assistito allo snaturamento della scuola primaria
nel suo ruolo formativo saranno dunque vittime di un ulteriore
indebolimento della funzione pubblica e democratica della scuola.Nello
stesso tempo il precariato continua ad essere il denominatore comune
tanto della scuola quanto dell'Università. Per la scuola si pensi ai
migliaia di licenziamenti fra docenti e personale ATA di quest'anno,
all'introduzione di nuovi rapporti di lavoro come “il contratto di
disponibilità” e alla totale mancanza di prospettiva formativa per i
docenti di terza fascia.Per l'Università la nuova Riforma votata in
Consiglio dei Ministri ci restituisce un quadro complessivo
estremamente drammatico che va in direzione di un aumento
dell'instabilità lavorativa dei giovani ricercatori.L'Onda
esplosa l'anno scorso per i tagli della legge 133 deve riprendere
poiché solo in Sardegna tra tagli, ripartizione dei fondi su base
“meritocratica” e requisiti minimi previsti dalla Riforma avremo una
drastica riduzione delle possibilità di accesso all'Università e una
riduzione consistente dell'offerta formativa.Serve opporsi a questa
degenerazione che vuole il sapere subordinato al mercato, serve
rivendicare il diritto di tutte e tutti per un accesso libero e
democratico all'istruzione e alla formazione continua, la data del 17
Novembre è da molti anni la giornata simbolica per la rivendicazione e
la difesa del diritto allo studio quest'anno deve diventare per noi la
giornata per la difesa della scuola e dell'Università Sarda.Per
questo è indispensabile dar vita a un comitato che organizzi
nell'intero territorio regionale diverse manifestazioni e che raccolga
le adesioni a partire da quest'appello di tutte le organizzazioni che
hanno a cuore il futuro del sistema formativo sardo.per inviare la propria adesione: 17novembresardegna@gmail.comhttp://17novembresardegna.blogspot.com/http://www.facebook.com/group.php?gid=166331692881&ref=nf

domenica 8 novembre 2009

ASSEMBLEA CPS e TAVOLO TECNICO



Gli incontri del CPS


Assemblea CPS
martedì 10 novembre 2009 ore 18 presso i locali dell'EPT, Piazza Eleonora

Tavolo Tecnico
giovedì 12 novembre ore 17.00 presso il locali dell'EPT, Piazza Eleonora

venerdì 6 novembre 2009

VOLANTINO COBAS SU SUPPLENZE

IL MIUR DA’RAGIONE AI COBAS:ALLE MEDIE E ALLE SUPERIORI SI POSSONO NOMINARE SUPPLENTI PER ASSENZE INFERIORI A 15 GIORNI!!!La Nota del MIUR n° 14991 del 6 Ottobre inviata agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali (che dovranno provvedere a portarla a conoscenza dei Dirigenti scolastici), in merito alle supplenze brevi del personale docente per le quali la normativa attuale ( art. 22 della Finanziaria 449/2001) fissa in più di 15 giorni il periododi assenza per nominare il supplente, oltre a ribadire che la normativa stessa prevede che la sostituzione di docenti assenti fino ad un massimo di 15 giorni, debba avvenire utilizzando:a) il personale a disposizione fino al completamento alle 18 ore; b) attribuendo a docenti in servizio ore aggiuntive (fino ad un massimo di 24 ore complessive), avendo ovviamente acquisito la disponibilità del docente a tale orario aggiuntivo,afferma che:"in tutti i casi in cui le suddette soluzioni normative non si rivelano idonee a sopperire alla sostituzione dei docenti assenti, al fine primario di non incorrere in una sospensione della didattica nei riguardi degli allievi interessati, i dirigenti scolastici possono provvedere, per periodi di assenza anche inferioria 15 giorni, alla nomina di personale supplente temporaneo".Con questa nota, viene quindi sancito che la sostituzione del personale docente assente fino a 15 giorni deve avvenire:1°) Con docenti in servizio (e quindi va assolutamente escluso il ricorso alla prassi illegittima e lesiva dei diritti degli studenti e dei lavoratori della scuola di risolvere il problema suddividendo gli studenti in altre classi o facendoli “sorvegliare” dai collaboratori scolastici o postcipando l’entrata e anticipando l’uscita delle classi) ; 2°) Nominando subito personale supplente nel caso in cui con il personale in servizio non si riescano a coprire le ore di assenza, indipendentemente dalla durata dell’assenza.Tra l’altro la dizione “per periodi di assenza anche inferiori a 15 giorni”, fa sì che si possano nominare supplenti anche per un giorno solo di assenza !!Aggiungiamo inoltre che i D.S. per non nominare i supplenti, non possono neanche più appellarsi alla“mancanza di fondi appositi”. Infatti nella Nota MIUR n° 3545 del 29-4-2009, in risposta a quesiti relativi allapossibilità di conferire supplenze brevi anche in caso di esaurimento dei fondi appositi, viene detto che: “ferma restando l’esigenza di contenere il conferimento delle supplenze nella misura del possibile, va comunque assicurato l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione, di orientamento, giacchè ildiritto allo studio va in ogni caso garantito”.Insomma: i D.S. si devono adoperare al massimo per coprire le assenze brevi con il personale in servizio(utilizzando tutte le ore a disposizione, ma soprattutto, visto che queste sono ormai scomparse,convincendo colleghi/e a dare la completa disponibilità delle ore oltre le 18 ); se però non ci riescono, (cosa che noi auspichiamo) devono conferire le supplenze anche se hanno finito i relativi fondi.Tutto ciò è indubbiamente una vittoria di chi, come i COBAS, si è sempre battuto perché i supplenti venissero nominati per assenze di pochi giorni, appellandosi anche ad una importante sentenza della Cortedei Conti Sez. III Centrale d’Appello ( Sent. 59/2004) la quale stabiliva che “per garantire la regolare prosecuzione dell’attività didattica senza interruzioni o, comunque, alterazioni di qualsiasi natura “, è legittimo conferire supplenze anche per periodi inferiori a quelli stabiliti( più di 15 giorni) dalla Finanziaria449/2001.

lunedì 2 novembre 2009

ASSEMBLEA PERSONALE DELLA SCUOLA


Assemblea Coordinamento Precari Scuola Oristano

Martedì 3 Novembre alle ore 18.00 presso i locali dell'IDV, via Tharros

O.d.G:
- Resoconto del Tavolo Tecnico
- Assemblee cittadine
- Mozioni da proporre ai collegi docenti
- 6 Novembre Sit-in nazionale dei CPS
- Libro Bianco
- Incontro con Pancho Pardi

Un caro saluto

COMUNICATO STAMPA DEL SIT-IN CPS DEL 6 NOVEMBRE DAVANTI ALLE SEDI REGIONALI RAI

COMUNICATO STAMPA DEL SIT-IN CPS DEL 6 NOVEMBRE DAVANTI ALLE SEDI REGIONALI RAI
Il CPS Coordinamento Precari Scuola indice per venerdì 6 novembre un sit-in contemporaneo in tutta Italia davanti alle sedi regionali della RAI per protestare contro l’oscuramento mediatico di cui siamo stati vittime.
Da più di un anno, i precari di tutta Italia si sono mobilitati per protestare contro i tagli all’istruzione. In realtà, la nostra lotta per la difesa della scuola pubblica statale e del nostro posto di lavoro dura da più di un anno, da quando, cioè, si è palesato il progetto del governo di smantellare il sistema pubblico di istruzione, formazione e ricerca. Lo scempio che ora è sotto gli occhi di tutti era prevedibile fin da allora, da quando, con la Legge 133, si è ha deciso di tagliare 8 miliardi di euro alla scuola, con conseguente riduzione dell’organico di 87.000 docenti e 43.000 ATA in tre anni. Il destino di noi precari, da allora, è segnato: una parte consistente di noi verrà estromessa definitivamente dal mondo della scuola.
La drammaticità della nostra situazione, però, è stata taciuta dai mezzi di informazione. Per rompere il muro di silenzio che per lungo tempo ha circondato le nostre mobilitazioni, abbiamo dovuto mettere in atto le forme più eclatanti di protesta, dalle occupazioni dei provveditorati ai presìdi permanenti, dagli incatenamenti agli scioperi della fame. Siamo dovuti ricorrere a forme di mobilitazione ad alto impatto mediatico, per avere i riflettori puntati su di noi per qualche giorno. Ma, passati i momenti più “caldi”, è calato nuovamente il sipario sul precariato scolastico. Persino la nostra manifestazione nazionale del 3 ottobre, salvo rare eccezioni, è passata sotto silenzio ed è stata completamente oscurata proprio dalla manifestazione per la libertà d’informazione. Certo, non sono mancate interviste, foto, riprese, ma di tutto questo materiale ben poco è stato effettivamente mandato in onda dalle televisioni o pubblicato sui giornali.Se si è parlato di scuola, lo si è fatto per lo più facendo sentire una sola campana, quella del governo e del ministro dell’istruzione, che mistificano la realtà e presentano come provvidenziali provvedimenti che in realtà distruggono la scuola.
Se i mezzi d’informazione si occupassero di come la scuola primaria sta vivendo il primo anno con il maestro unico e di quali scenari si prospettano con i nuovi Licei e i nuovi istituti Tecnici e professionali, con inchieste ed analisi precise, raccontando ciò che veramente sta accadendo, dietro i grembiulini, il voto in condotta e il “salvaprecari”, non avremmo bisogno di salire sui tetti o di metterci in mutande davanti ai provveditorati.
Chiediamo, dunque, alla stampa e ai mezzi d’informazione di raccontare il paese reale, non quello delle “escort” e dei festini, ma quello delle lotte sociali e delle mobilitazioni dei lavoratori. Noi continueremo la nostra battaglia per il ritiro dei tagli, per la difesa del diritto al lavoro e del diritto allo studio sanciti dalla Costituzione, e lo faremo mettendo in campo tutte le forme di mobilitazione che riterremo opportune. Chiediamo dunque che, diversamente da quanto accaduto sino ad ora, i mezzi d’informazione diano adeguato spazio alla voce dei precari ed invitiamo ad aderire e partecipare al sit-in non solo il mondo della scuola, ma anche la società civile e tutte quelle forze che hanno a cuore la difesa della democrazia, della Costituzione e della scuola pubblica statale. La scuola pubblica statale è un patrimonio inestimabile di tutta la società e costituisce, forse, l’ultimo baluardo di democrazia nel nostro paese. La sua difesa, pertanto, è interesse di tutti, non solo dei precari, ed è per questo che i media hanno il dovere di informare.

COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA

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domenica 1 novembre 2009

ISTITUTO AGRARIO E ALBERGHIERO: STUDENTI E DOCENTI TRA MILLE DIFFICOLTA'

Istituto agrario e alberghiero, studenti e docenti tra mille disagiSabato 31 ottobre 2009
D ai trasporti alla carenza dei locali fino alla mancanza di una palestra. Una lista nera che diventa quasi un atto d'accusa del collegio dei docenti dell'Istituto agrario e alberghiero di Nuraxinieddu all'indirizzo della Provincia.
Da tempo si lamentano una serie di disagi, qualche settimana fa erano stati gli studenti ospiti del convitto a farsi sentire. Ora sono gli insegnanti a suonare l'allarme per una situazione che causa disagi soprattutto agli studenti. «Gli alunni convittori - si legge nel documento - affrontano continui disagi per la mancanza di un mezzo che li porti da Nuraxinieddu a Oristano nelle succursali di via Carducci e dell'istituto tecnico Sergio Atzeni». Ancora si evidenzia la mancanza di un bus navetta che consenta agli studenti dell'alberghiero (ospitati in otto aule dell'istituto Atzeni) di spostarsi in via Carducci per le esercitazioni di laboratorio di cucina, sala-bar e ricevimento. Eppure, negli anni scorsi «la Provincia ha provveduto con fondi propri al trasporto degli alunni - si legge, - non si capisce perché quest'anno non sia possibile seguire la stessa strada». Inoltre mancano anche aule e laboratori. «La ristrutturazione dei locali di via Carducci non è stata avviata e buona parte dell'edificio è ancora chiuso». La realizzazione del laboratorio di chimica a Nuraxinieddu è bloccata da anni. «I lavori, iniziati da tempo, non si sono mai conclusi», fanno notare gli insegnanti.
Infine, la palestra. «È in fase di realizzazione quella nella sede di Nuraxinieddu - sottolineano, - ma mancano spazi adatti per l'educazione fisica per gli alunni della succursale di via Carducci». Per il dirigente scolastico Nella Manca e il collegio docenti le risposte avute finora dalla Provincia sono state «interlocutorie e non emerge la volontà politica di trovare soluzioni nell'immediato». ( v. p. )

TETI: SANTA ALLEANZA CON TIANA PER NON FAR MORIRE LA SCUOLA

Teti. Materne, elementari e medie in un unico plesso
Santa alleanza con Tiana per non far morire la scuolaSabato 31 ottobre 2009
I genitori dei due centri si già sono espressi a favore. L'accorpamento delle scuole potrebbe risolvere il problema.
P ur di non perdere la presenza della scuola molti piccoli centri delle zone interne stanno valutando l'opportunità di unire le forze e creare istituti di territorio: elementari in un plesso, medie e materne nel plesso abbinato. È il caso di Teti, che rischia di vedersi portar via elementari e materna e di Tiana dove la scuola media è stata cancellata già da tempo.
Il diritto allo studio, per i centri più piccoli della provincia risulta solo dalla carta costituzionale. come sostiene Teti, con una scuola elementare ridotta a due pluriclassi con i bambini di prima, seconda e terza da una parte e quelli di quarta e quinta dall'altra affidati a tre insegnanti titolari. Fra le insegnanti inoltre ce n'è una che, fin dai primi giorni dell'anno scolastico, è costretta ad assentarsi per malattia e viene sostituita da una supplente. Purtroppo la titolare non è in grado di rientrare e la dirigente dell'Istituto comprensivo di Tonara, da cui Teti dipende, è nell'impossibilità di far proseguire la supplenza poiché non dispone dei soldi necessari. Alla segreteria della scuola confermano che i fondi per le supplenze «sono esauriti già dallo scorso giugno tanto che per il personale finora nominato sono stati richiesti finanziamenti straordinari, che non è detto vengano concessi dal ministero della Pubblica istruzione dal momento che, per l'anno in corso, le spese per la scuola sono state ridotte di un terzo».
Da una parte quindi gli insegnanti precari che non trovano lavoro neppure quando, come nel caso di Teti, vi è la necessità e dall'altra i dirigenti scolastici costretti a fare i salti mortali, rischiando di pagare di persona, per tenere in piedi la baracca. Da qui la necessità di trovare, se non imporre, la disponibilità degli insegnanti titolari presenti per coprire i buchi, didattici, dei colleghi assenti. «Intanto le attività programmate e la cosiddetta offerta formativa vanno a farsi benedire - osservano i genitori dei bambini -. Siamo preoccupati perché si sta trasformando la scuola in parcheggio e riducendo il ruolo degli insegnanti a quello di badanti». Al di là della situazione contingente che, a parere delle insegnanti di Teti, potrebbe risolversi a breve con la nomina della sospirata supplente, resta il fatto di trovare una soluzione definitiva, mirata a mettere al riparo dal pericolo che la scuola venga sacrificata in quanto non rispetterebbe i parametri previsti dalla riforma Gelmini.
L'idea di unire Teti con Tiana, distanti meno di cinque chilometri, sembra l'ipotesi più concreta. I genitori di Teti si sarebbero già incontrati e avrebbero espresso il proprio consenso perché le elementari dei due plessi operino a Tiana e le medie e la materna a Teti. «Togliere la presenza di una scuola - dicono - significa strappare l'anima alla comunità condannandola a morte lenta».
ATTILIO LOCHE

giovedì 29 ottobre 2009

DOCUMENTO COLLEGIO DOCENTI SORSO

Sorso 08/10/2009
Alla Dirigente scolastica
Scuola Media
Sorso



OGGETTO: Motivazioni sulla posizione assunta dai Docenti nel Collegio del 08/10/09.
Dimissioni da tutti gli incarichi.



Il Collegio dei Docenti riunitosi in data 08/10//2009, a seguito di un ampio dibattito sente l’esigenza di sensibilizzare la comunità di Sorso sulla gravità dell’attuale situazione scolastica venutasi a creare in seguito ai numerosi tagli conseguenti alla Finanziaria 2008 che ha tagliato 8 miliardi di finanziamenti in tre anni per la Scuola Pubblica (aumentando quelli per le scuole private), alla Legge 133/08, alla Legge 169/08 che si traducono in:
tagli agli organici del personale docente e A.T.A.;
tagli alle risorse economiche destinate alla scuola (impoverendola anche dei servizi e materiali essenziali);
diminuzione del numero di classi e plessi.
.
La Scuola Media di Sorso, è stata da sempre impegnata in attività extracurricolari che miravano sia a combattere la dispersione scolastica, fenomeno radicato e non trascurabile della nostra realtà sociale, sia a potenziare il livello culturale generale.


Oggi però la Scuola si ritrova a dover affrontare diversi problemi:

è stata attuata una riduzione drastica del numero delle ore curricolari, per cui ogni alunno si trova ad avere 3 ore curricolari settimanali in meno: 1 di lettere, una di tecnologia (informatica), una di francese.
Sono stati ridotti drasticamente i fondi per la retribuzione dei supplenti ed eliminati i fondi per la retribuzione delle ore eccedenti che permettono di “coprire” le classi in cui manca un docente.
Riduzione drastica delle ore destinate agli alunni diversamente abili, (da 13 alunni disabili si è passati a 17, ma il numero degli insegnanti di sostegno è rimasto di cinque unità);
Svalutazione delle professionalità operanti nella scuola da parte di esponenti del Governo che condizionano l’opinione pubblica.


Considerata la crescente difficoltà ad assicurare una scuola di qualità, dovuta alla drastica riduzione dei fondi, i Docenti deliberano di rinunciare a tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali all’insegnamento, non obbligatorie, (ad esclusione degli incarichi essenziali per il completamento dell’anno scolastico quali: coordinatore, segretario di classe, Collegio Docenti e Consiglio di Istituto, attività di laboratorio già avviate e da concludere), ivi compresi eventuali nuovi progetti da svolgere in orario curricolare con esperti esterni.


Nello specifico il Collegio dei Docenti dichiara la non disponibilità a svolgere le seguenti attività:
Corsi di recupero – consolidamento – potenziamento extracurricolari.
Partecipazione a concorsi;
Funzioni Strumentali al P. O. F.;
Collaborazione con la Dirigenza;
Nuovi progetti e laboratori;
Commissioni;
Sostituzione colleghi assenti (ore eccedenti);
Visite guidate e viaggi di istruzione;

Gi insegnanti auspicano comprensione da parte della Comunità di Sorso, per questa azione di protesta, in considerazione del fatto che i Docenti hanno sempre avuto l’obiettivo primario di assicurare agli alunni una scuola di qualità ma, allo stato attuale, tale finalità è impossibile da perseguire.



Il Collegio dei Docenti

mercoledì 28 ottobre 2009

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO CLASSICO STATALE “TERENZIO MAMIANI” DI ROMA


MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO CLASSICO STATALE “TERENZIO MAMIANI” DI ROMA
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sabato 24 ottobre 2009 alle ore 10.24
Il Collegio dei Docenti del Liceo Classico Statale “Terenzio Mamiani” di Roma esprime, ai sensi degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 21, 33, 34, 35, 36 della Costituzione della Repubblica Italiana, la propria solidarietà ai venticinquemila Docenti precari che hanno perso il posto di lavoro grazie al recente piano governativo di smantellamento della Scuola Statale.
Siamo di fronte al più grande licenziamento di massa della storia d’Italia, e riteniamo significativo e inquietante il fatto che tale licenziamento riguardi proprio la Scuola Statale, bisognosa semmai di maggiori investimenti, in un momento di crisi in cui l’Italia dovrebbe compiere il massimo sforzo per migliorare la preparazione dei propri giovani.
I Docenti di tutta Italia sono costretti sempre più a compiere il proprio delicato lavoro in classi sovraffollate, a dispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza delle aule, e malgrado le norme sulla didattica (art. 12 della Legge n. 820/1971: “Il numero massimo di alunni che possono essere affidati ad un solo insegnante non può essere superiore a 25 anche ai fini delle attività integrative e degli insegnamenti speciali”). I genitori, per rimediare alla carenza di fondi delle Scuole, devono sempre più frequentemente farsi carico delle spese ordinarie (compresi i gessi e la carta igienica), malgrado lo Stato obblighi i cittadini a studiare fino a sedici anni.
Non condividiamo l’ideologia di chi considera la Scuola Statale un inutile peso per l’erario, di chi le sottrae risorse nel momento stesso in cui destina denaro alle scuole private e alle spese militari, di chi denigra i Docenti della Repubblica accusandoli delle peggiori nefandezze, di chi non intende minimamente affrontare annosi problemi del nostro Paese, come l’evasione fiscale o i privilegi di alcune ristrette gerarchie, di chi intende limitare il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione, il diritto al pluralismo e alla
libertà di pensiero. Difendiamo e riaffermiamo il diritto inalienabile di esprimere la nostra opinione liberamente, perché l’attuale strategia di dismissione della Scuola Statale ci riguarda come Docenti, come lavoratori, come genitori, come cittadini, come italiani. Invitiamo i Docenti di tutta Italia a non accettare cattedre composte con ore eccedenti le diciotto, onde non permettere l’ulteriore perdita di posti di lavoro, il degrado della qualità della nostra professione, il surrettizio tentativo di aumentare a costo zero l’orario lavorativo dei professionisti dell’istruzione.
Ribadiamo infine con forza la nostra fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione, e chiediamo il rispetto di tutti verso la categoria dei Docenti, i quali, benché sottopagati, benché umiliati, benché calunniati da più parti, continuano con dignità e professionalità a svolgere un compito insostituibile per la vita di qualsiasi democrazia.
Mozione approvata il 22/10/2009 a maggioranza assoluta (un solo astenuto)

Venerdì 30 Ottobre ore 17.30 , presso il locali dell'EPT - Piazza Eleonora avrà luogo l'apertura di un Tavolo Tecnico permanente, incentrato sulle molteplici problematiche legate ai recenti tagli subiti dalla rete scolastica nazionale e locale. Al centro delle rivendicazioni del Coordinamento vi saranno le questioni legate alla chiusura delle scuole nei piccoli centri, la stabilizzazione del personale precario, la sicurezza degli edifici scolastici, la trasparenza e la chiarezza circa l'applicazione delle molteplici normative in vigore dal corrente anno scolastico.
Tale iniziativa consentirà un confronto tra le varie componenti chiamate in causa dalla drastica razionalizzazione in corso.

Pertanto vi invitiamo a partecipare numerosi.

La nostra presenza è fondamentale affinchè chi di dovere si assuma le responsabilità politiche e amministrative delle scelte in atto.

Un caro saluto
CPS Oristano

domenica 25 ottobre 2009


Il Coordinamento Precari Scuola di Oristano, ringrazia tutti coloro che Venerdì 23 Ottobre hanno partecipato e contribuito alla riuscita della manifestazione. Nonostante il maltempo, abbiamo dimostrato di esserci sempre e comunque! Un ringraziamento particolare va agli studenti e ai colleghi di Sassari e Cagliari. Nell'augurio di poter unire le nostre forze con maggiore frequenza ed efficacia, continuiamo a sollecitare la partecipazione di tutti coloro che si sentono estranei o marginali a ciò che sta accadendo nel mondo della scuola. E' il momento di riflettere, romperegli indugi e unirsi alla protesta.
Un carissimo saluto
CPS Oristano

23 Ottobre 2009- Sciopero e Manifestazione


Il Coordinamento Precari Scuola di Oristano, ringrazia tutti coloro che Venerdì 23 Ottobre hanno partecipato e contribuito alla riuscita della manifestazione. Nonostante il maltempo, abbiamo dimostrato di esserci sempre e comunque! Un ringraziamento particolare va agli studenti e ai colleghi di Sassari e Cagliari. Nell'augurio di poter unire le nostre forze con maggiore frequenza ed efficacia, continuiamo a sollecitare la partecipazione di tutti coloro che si sentono estranei o marginali a ciò che sta accadendo nel mondo della scuola. E' il momento di riflettere, romperegli indugi e unirsi alla protesta.
Un carissimo saluto
CPS Oristano

Resoconto prima seduta Tavolo Tecnico

Mercoledì ore 17.00 Palazzo della Provincia di Oristano

Più che una prima seduta operativa, questa riunione è stata una sorta di prova tecnica del Tavolo vero e proprio, date le numerose assenze e la sovrapposizione a incontri concomitanti.
Ricordiamo a tale proposito che, contemporaneamente, stava svolgendosi un Consiglio Provinciale Straordinario incentrato sulla salvaguardia dell'Università di Oristano. Questo evento ha ovviamente sottratto spazio e partecipazione alla nostra iniziativa, costringendo l'Assessore Matta a rimandare la stessa apertura dei lavori .
Nel constatare che ormai nella nostra provincia tutto suona come "emergenza", non possiamo che ribadire l'impressione iniziale: la scuola , intesa sia come luogo di formazione sia come crocevia di professionalità, è sempre meno considerata, tanto da essere relegata all'ultimo posto dell'agenda politica.
Sorge spontanea una domanda: l'essere reclutati mediante un mezzo così neutro come le graduatorie, ci rende poco appettibili e quindi sacrificabili?

Probabilmente la scarsa partecipazione degli Amministratori locali e dei Sindacati è stata causata da un disguido: la Provincia ha inviato decisamente in ritardo le convocazioni ufficiali, giunte ai destinatari appena un giorno prima della data fissata. Lo stesso consigliere Figus ha denunciato di non avere ricevuto alcuna lettera, salvo ulteriori ritardi a noi non comunicati.
Invece le assenze che risultano difficilmente giustificabili, perchè recidive, sono state quelle dell Dott. Tortorella (USP), del Dott. Pietrella (USR) e della Dott. Baire, Assessore regionale alla Pubblica Istruzione e alla Cultura. A parer nostro, è buona norma e regola che, in seguito a una convocazione formale proveniente da un'amministrazione locale, qualora fosse impossibile presenziare, si deleghi o quantomeno si giustifichi la propria assenza. Se dovessimo leggere tra le righe, in quanto il medium è il messaggio, allora saremmo autorizzati a pensare che persiste la volontà ora di azzerrare il confornto tra le parti interessate dal dimensionamento della rete scolastica ora di applicare supinamamente le direttive ministeriali.

Per tornare alla seduta, i presenti sono stati l'Ass. provinciale alla Pubblica Istruzione e Cultura M. Matta, G. Deiana (Cobas Scuola), P. Ciulu (Cisl), P.Figus (Gilda), il sindaco di Arborea B. Costella, il sindaco di Marrubbiu G. Frongia e il sindaco di Allai T. Saba e una nostra nutrita rappresentanza.

L'Assessore Matta nel chiedere scusa circa i disguidi e le concomitanze presenti, si è impegnato a dar vita ad una lettera congiunta indirizzata all'Ass. Baire, al fine di sollecitare una effettiva partecipazione dell'assessorato regionale al prossimo incontro.

La discussione scaturita ha fatto emergere punti di fondamentale importanza e reciprocamente interdipendenti quali la sicurezza degli istituti scolastici e la qualità della didattica. Ai presenti è parsa dunque palese la necessità di creare due Tavoli distinti, in modo da affrontare compiutamente le numerose questioni che gravitano intorno all'attuale poiltica scolastica.

Il primo sarà composto da:
- La Provincia ( Assessore Matta e i rappresentanti di maggioranza e minoranza del Consiglio);
- L'Assessorato regionale all'Istruzione
- USR e USP
- I Sindacati
- I Dirigenti
- Il Coordinamento CPS Oristano

Il secondo invece, da.
- La Provincia
- I Comuni
- I Consiglieri Regionali della provincia oristanese
- L'On. C. Pes
- I Sindacati
- Il Coordinamento CPS Oristano
- ASL e Vigili del Fuoco

L'apertura dei lavori è stata quindi fissata per Venerdì 30 alle ore 17.30 presso l'EPT di Piazza Eleonora.

L'invito è esteso a tutti, poichè il Coordinamento nel sostenere la causa dei precari , avrà l'ulteriore compito di vigilare e valutare le scelte operate dalle amministrazioni locali.

mercoledì 21 ottobre 2009

L’attuale Governo, con la legge 133/08 e 138/08, ha determinato il taglio di 57.000 insegnanti e di 15.000 A.T.A. per l’anno scolastico 2009/10 e prevede ulteriori licenziamenti per i prossimi due anni.

COSA STA AVVENENDO?
• Chiusura delle scuole nei piccoli centri
• Accorpamento delle classi
• Diminuzione del monte ore settimanale
• Eliminazione del tempo pieno
• Introduzione del maestro unico
• Meno soldi alle scuole pubbliche e più fondi alle private

QUALI CONSEGUENZE?
• Meno tempo scuola
• Classi sovraffollate, sino a 33 alunni
• Ricadute negative sullo svolgimento delle lezioni
• Sicurezza degli alunni non garantita
• Alunni disabili non tutelati

NOI NON CI STIAMO!
Condividi anche tu la protesta
per fermare lo smantellamento della scuola pubblica.

MANIFESTAZIONE

VENERDÌ 23 OTTOBRE
Ore 9,00 piazza Roma, Oristano


COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ORISTANO
coordinamentoprecarioristano@gmail.com

domenica 18 ottobre 2009

Documento programmatico

Il Coordinamento dei Precari della Scuola denuncia con preoccupazione ed allarme il pesante attacco in corso contro l’Istruzione Pubblica, che avrà come inevitabile risultato quello di compromettere il futuro delle nuove generazioni e dell’intera società italiana. Per questo motivo

DICE NO

(A) alla legge 133 del 2008 che, con i tagli agli organici, ha dato origine allo smantellamento nella Scuola Pubblica;
formazione professionale
(B) al decreto legge n.134 del 25 settembre 2009, considerato iniquo per le seguenti motivazioni:

1. esclude, per l’A.S. in corso, il personale docente e ATA che nell’A.S. 2008-2009 e ha operato scelte relative ad incarichi che non hanno coinciso con il termine delle attività didattiche, o che hanno comunque ricevuto incarico sulla base delle G.I. per supplenze brevi; la proposta ha un assurdo effetto retroattivo in quanto penalizza coloro che l’anno scorso hanno accettato proposte lavorative sulla base del regolamento allora vigente e che viene oggi stravolto e che non otterrà alcuna indennità.

2. non rispetta le graduatorie provinciali ad esaurimento per il personale docente e permanenti per il personale ATA (L.296/2006, D.L. 297/1994 e DD.MM. 75/2001 e 35/2004), compilate in base a criteri relativi a punteggi accumulati in anni di servizi e anno di inclusione, nonché le graduatorie di circolo ed istituto;

3. non rispetta l’ art. 40 comma 4 del CCNL quadriennio giuridico 2006-2009 che recita: “il rapporto di lavoro a tempo determinato può trasformarsi in rapporto di lavoro a tempo indeterminato...”, poiché l’art.1 del D.L. 134/2009 recita “i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze previste dai commi 1, 2 e 3 …non possono trasformarsi in alcun caso in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e consentire la maturazione di anzianità utile ai fini retributivi prima della immissione in ruolo”;

4. esclude il personale docente del IX° ciclo SSISS, inserito in seguito a scioglimento della riserva nelle G.E. nell’A.S. 2009-2010 ma escluso dall’assegnazione di incarichi nei due anni di scuola di specializzazione;

5. esclude il personale non inserito nelle G.E. che non ha finora conseguito le abilitazioni per mancanza di corsi abilitanti e/o SSISS, pur avendo prestato per anni servizio nelle scuole, e che in nessun caso ora può acquisire l’abilitazione ed entrare nelle G.E.;

6. esclude tutto il personale docente che non ha prestato servizio. poiché non in posizione utile a conseguire supplenze nell’A.S. 2008-2009 sulla base delle G.E. e G.I. per effetto dei tagli operati.

CHIEDE:

1. il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento (docenti) e permanenti (ATA) fino al reale esaurimento delle stesse, per avere garanzie reali sull’immissione immediata in ruolo di tutto il personale precario sulle cattedre vacanti, con ripristino del turn-over;

2. il blocco dell’eventuale inserimento a pettine degli aspiranti nelle graduatorie a esaurimento e d’istituto;

3. la salvaguardia della presenza del personale ATA per la vigilanza, sicurezza e cura dell’igiene dei locali;

4. l’istituzione di corsi abilitanti di sostegno e di lingua inglese per il personale della scuola dell’infanzia e primaria già incluso nella graduatoria ad esaurimento provinciale, senza il vincolo di iscrizione all’università;

5. la tutela delle comunità scolastiche dei piccoli centri, perché si tenga conto della particolare configurazione geomorfologica, della viabilità sul territorio isolano e la relativa distribuzione della popolazione sullo stesso;

6. garanzie di ripristino dei posti tagliati dall’USR della Sardegna sugli organici di diritto e di fatto per l’A.S. 2009-2010;

7. che le nomine annuali effettuate dagli USP oltre il 31 agosto abbiano decorrenza e validità dal 1° settembre 2009, poiché i ritardi accumulati danneggiano profondamente il personale docente e ATA dal punto di vista economico, contributivo e di gestione di attività didattica, programmata e gestita dal personale di ruolo che in alcuni casi non ha tenuto conto delle esigenze dei colleghi precari.


RECLAMA

1. il tetto massimo di 22 alunni più 1 e l’inserimento di max 1 alunno disabile ogni 20 per classe, in ragione di un rapporto docente-alunno qualitativamente efficace, in un’ottica che tenga conto dei bassi livelli di apprendimento degli studenti sardi (come da dati OCSE e INVALSI), nonché della particolare configurazione geomorfologica, della viabilità sul territorio isolano e la relativa distribuzione della popolazione sullo stesso, nella convinzione che il sovraffollamento nelle classi vada a detrimento della qualità della didattica e, nel contempo, della salvaguardia delle norme in materia di sicurezza;

2. la destinazione dei finanziamenti regionali alla cultura e all’istruzione per l’istituzione pubblica e/o il potenziamento di classi serali per il conseguimento delle licenze di scuola secondaria di 1° e 2° grado, in funzione di una seria azione di contrasto alla grave dispersione scolastica presente nel territorio, e nella ferma convinzione dell’assoluta priorità dell’insegnamento curriculare.

Ribadiamo con forza il nostro impegno per una Scuola Pubblica libera e capace di offrire ai giovani un reale sviluppo delle capacità logiche, di analisi e approfondimento autonomo, per coadiuvare e supportare lo sviluppo del pensiero critico, scientifico e creativo contro ogni omologazione, conformismo, superficialità e pregiudizio.

COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA SASSARI
COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA ORISTANO

Intervento Consiglio Provinciale 9/10/09

Lettera aperta alla Cittadinanza, alle Famiglie, agli Studenti, ai Docenti, al personale ATA, ai Dirigenti Scolastici, alle Amministrazioni ed Enti Locali.

Come docenti di ogni ordine e grado che stanno subendo gli effetti della razionalizzazione delle rete scolastica, traducibili nell’estrema precarizzazione della propria condizione lavorativa e nell’estromissione dal proprio posto di lavoro, osserviamo con estrema preoccupazione, il disagio e il malessere di un sistema scolastico sempre meno al centro di una politica d’investimenti e sempre più soggetto a mere logiche finanziarie.

Sentiamo dunque il bisogno di rivolgerci ora all’intera categoria che attraverso diversi ruoli e competenze opera nel settore con dedizione e professionalità, ora a Voi primi cittadini e Amministratori delle nostre comunità, ora alle Famiglie e alla Società Civile, affinchè l’Istruzione, intesa come prezioso strumento di emancipazione e crescita sia individuale sia collettiva, venga nuovamente considerata, in quanto bene comune, principale agente dello Sviluppo Umano di questo Paese .

Dalle scuole arrivano notizie drammatiche. Il progetto di razionalizzazione del personale scolastico, che dovrebbe concludersi nel 2012, solo quest’anno ha provocato l’espulsione di ben 57.000 docenti e 15.000 ATA. Nella nostra Isola gli effetti di tali provvedimenti sono stati immediati e impietosi: trecento scuole chiuse nei piccoli comuni, 2448 posti di lavoro in meno in tutta la Sardegna, classi sempre più numerose e studenti in situazione di disabilità abbandonati a se stessi.
A questi aspetti si aggiungono situazioni insostenibili come le pluriclassi, la cancellazione della continuità didattica del tempo pieno e dell’educazione degli adulti e non per ultimo, il mancato rispetto delle norme di sicurezza.


Tutto ciò in una regione in cui il tasso di abbandono scolastico è già elevatissimo.

La preoccupazione aumenta in vista del futuro dato che , dal 2010, il provvedimento ministeriale rinviato per l’anno in corso, diventerà operativo determinando così la chiusura delle scuole sotto i 50 alunni, ovvero del 50% delle scuole della Provincia.

L’imminente soppressione dell’istituzione scolastica locale comporterà lo smantellamento di un servizio pubblico essenziale alla vita comunitaria, provocando così l’ ulteriore impoverimento del tessuto socio-culturale ed economico di un territorio già fortemente penalizzato.
A tale proposito, consentiteci di fare due osservazioni:
1) Per l’ennesima volta, le nostre comunità vengono considerate un freno allo sviluppo del Paese e non come una risorsa da valorizzare mediante investimenti atti a rafforzare i servizi necessari.
2) L’emorragia occupazionale interesserà soprattutto le lavoratrici, in un contesto in cui le donne, spiace constatarlo, ancora incontrano molte difficoltà e ostacoli nell’affermazione professionale.

L’espulsione del personale docente e non docente non di ruolo sortirà diversi effetti, generando così un disservizio generale che già le famiglie iniziano a lamentare. La tanto sbandierata “era della scuola di qualità” nasce paradossalmente dall’eliminazione di tanti saperi e tanti modi di fare scuola, rappresentati anche dal personale precario . Il disservizio legato alla tutela e alla vigilanza degli studenti sarà dunque accentuato dall’impoverimento dell’offerta formativa e didattica, che difficilmente risulterà adeguata alle competenze richieste dalla nostra contemporaneità.

La razionalizzazione del personale applicata secondo un criterio ragionieristico che non prende atto della complessità umana e professionale sulla quala si basa il sistema scuola, sta inoltre determinando la marginalizzazione del ricambio generazionale del corpo docente che vanta già di essere il più “anziano” d’Europa.


Lascia sgomenti la campagna mediatica atta giustificare i tagli perché fondata principalmente sull’equazione “precario= spreco di risorse finanziarie statali“. Tutto ciò mortifica, disconosce e vanifica l’essersi dedicati all’ apprendimento e alla formazione della propria professionalità messa a disposizione nel corso degli anni, nonostante la costante incertezza del proprio status.
Lo Stato che tanto si è prodigato per alcune aziende private, nel tagliare indiscriminatamente la spesa pubblica della Scuola, mina le fondamenta di un’istituzione che ha il compito di formare non dei semplici lavoratori, ma dei cittadini rispettosi del vivere civile e consci dei propri diritti e doveri.



Respingiamo dunque le dichiarazioni della Ministra che ritrae la scuola ora come un ufficio di collocamento di una determinata parte politica ora come un ammortizzatore sociale poiché queste pesanti accuse restituiscono un’immagine offensiva del personale docente, che patisce e dunque replica, i limiti di un sistema scolastico sicuramente da riformare.
Siamo i primi a volere una scuola basata sul costante aggiornamento delle didattiche, dei saperi e delle modalità, ma questo potrà verificarsi solo se la scuola cesserà di essere vista come frutto della bravura del singolo e cesserà di essere affidata allo spirito missionario di ognuno di noi.
LA scuola di qualità nasce da un costante investimento economico, finanziario ed umano che le Istituzioni sono chiamate a compiere.

Le prospettive invece sono del tutto avverse, soprattutto nella nostra Provincia: l’argomento relativo al “decremento demografico” in corso , sempre al fine di giustificare i tagli, contravviene invece ad un dato oggettivo, ovvero all’inversione di tendenza recentemente osservata nella Provincia di Oristano che ha incrementato la popolazione scolastica grazie all’inclusione di Bosa-Planargia.

In questo momento di emergenza manca alla scuola sarda una legge regionale che tenga conto dei bisogni specifici del nostro un territorio. È necessaria, dunque, la riapertura della vertenza Stato-Regione che porti al rifiuto del piano di ridimensionamento in atto e l’immediata restituzione dei posti tagliati in eccedenza dall’USR rispetto a quelli previsti per l’anno corrente, affinchè sia garantito il servizio e non si realizzi una palese discriminazione nei confronti degli studenti sardi.

Pertanto Invitiamo i Dirigenti e i Colleghi a esprimere palesemente una forma di solidarietà nei confronti del personale della scuola precario e concorrere insieme alla tutela dell’Istruzione Pubblica.

Pertanto Invitiamo gli Enti locali a tutelare l’istruzione pubblica e a non cedere a compromessi lesivi per le famiglie sarde, gli studenti e i lavoratori della scuola.

Inoltre invitiamo le Signorie Vostre, le Giunte, i Consigli Comunali e la Provincia a sensibilizzare i cittadini mediante assemblee pubbliche e consigli comunali con ordini del giorno specifici .

Il diritto allo studio è un diritto fondamentale a cui la Sardegna non vuole e non può rinunciare.

Cari tutti,
chiediamo scusa per il silenzio che ha contraddistinto questa settimana, ma purtroppo gli impegni sono stati tanti e le vicessitudini troppe..
Brevemente vi riassumiamo le ultime iniziative svoltesi di recente.
1) Consiglio Provinciale 9/10/09: L'o.d.g presentato dal consigliere Figus dell'IDV, è stato approvato a maggioranza. Gli interventi del Consiglio hanno visto protagonisti Il Presidente Onida, l'Ass. Matta, i consiglieri Vinci (Sinistra e Libertà), Mastinu ( PD), Tendas (PD) e Solinas ( Forza Paris). In sostanza, hanno tutti espresso grande preoccupazione per la situazione in atto, proclamandosi disponibili a sostenere le iniziative in corso. I nostri interventi hanno avuto il compito di illustrare il processo di smantellmento della scuola pubblica e proclamare i nostri intenti con un documento programmatico, disponibile sia su FB sia sul nostro Blog.
In seguito alle assicurazioni dateci dall'Ass. Matta in data 22/09, abbiamo avuto modo di esortare l'Amministrazione affinchè vengano attuati i controlli sulla sicurezza degli edifici scolastici del territorio. Pertanto invitiamo chiunque a verificare se ciò venga attuato in tempi brevi. Concludiamo questo punto, manifestando massima solidarietà e appoggio alla collega che, nel richiamare con franchezza e schiettezza l'Amministrazione alle proprie responsabilità, ha provacato le ire del Presidente che ha visto bene di abbandonare il dibattito ( O.o). L'Ass. Matta ha dunque chiuso la seduta impegnandosi a realizzare un Tavolo Tecnico che vedrà come protagonisti una nostra rappresentanza, I Sindacati, un rappresentante della magggioranza e dell'opposizione del C. P., la Regione e i Comuni. Quest'ultima componente è stata fortemente voluta dal Coordinamento, in modo da diffondere un capillare dissenso civile e istituzionale circa i contenuti della legge 133.
Infine , ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti, tra i quali l'On. Pes (PD), l'On. Solinas (PD), Anna Busi ( CGIL), P. Nonne ( Insegnante- Sinistra e Libertà) e G. Deiana ( Insegnante- Cobas).
2) Dibattito "La scuola declassata"- Sardegna Democratica 17/10/09: Siamo stati invitati da Sardegna Democratica ad un incontro-dibattito, presenziato dello stesso Soru e dell' On. Pes. I due conferenzieri che hanno avuto il compito di aprire l'incontro, i colleghi Sandro Arcais e Marcello Porceddu, nel delinerare la condizione in cui vessa la scuola, hanno dato l'oppurtunità all'On. Pes di raccontare le dinamiche interne alle varie Commissioni Cultura e Lavoro a cui presiede. Ci è parso di capire che gli spiragli per l'azione istituzionale, siano esigui se non nulli, data la prassi "della Fiducia" adottata da questo governo. Pertanto il nostro intervento si è basato su due aspetti:
Se comprendiamo le ragioni di chi sta annientando la scuola pubblica con gli annessi diritti dei lavoratori, delle famiglie e degli studenti, ci risulta difficile,constatato un sostanziale immobilismo, capire la strategia attuata da chi dovrebbe stare dalla parte nostra; se per via istituzionale è quasi impossibile agire, perchè non alimentare una sistematica mobilitazione della società civile, mediante azioni che facciano "chiasso" e pressione? Nell'esprimere ciò, abbbiamo denunciato anche il silenzio proveniente dal mondo della stessa scuola e più precisamente l'indifferenza dei nostri stessi colleghi che, bontà loro, si sentono al riparo da qualsiasi minaccia.
Gli interventi successivi hanno avuto il merito di evidenziare alcuni aspetti: G. Garau ( Rif. Comunista) ha denunciato le responsabilità dei passati governi di centro-sinistra,rei di aver anticipato il processo in corso; l'On. Solinas ha riportato alcuni aspetti del dibattito ancora aperto in Regione, circa l'accordo Baire-Gelmini, che risulta allo stato attuale in totale stallo; il Dirigente P. Tilocca ha invece espresso, con gran forza, i margini di azione conferiti al proprio ruolo proprio dall'autonomia scolastica, dimostrando che gli effetti della razionalizzazioe in corso, possono essere attenuati grazie alle normative vigenti; G. Taras, come sindacalista CGIL, ha ricordato le responsabilità della categoria, spesso poco partecipe e consapevole.
Un plauso va, infine , al coraggiosissimo e preparatissimo Marco Contu, rappresentate del Collettivo Studentesco, che ha denunciato lo stato di abbandono in vessano gli edifici scolastici.
L'intervento finale è spettato al Pres. Soru che ribadito il fondamentale valore rappresentato dall'Istruzione.
Nel cogliere l'esortazione di Soru a compiere la nostra battaglia, vorremmo però ricordare al Presidente che la Scuola è "cosa pubblica" e pertanto da difendere collettivamente. La battaglia dei precari è la battaglia di tutti coloro che privi di padrini politici e sindacali, reclamano non solo il diritto al lavoro, ma soprattutto una scuola democratica, libera, laica e di qualità.
Per tale motivo ringraziamo tutti i presenti per aver dato vita ad un utilissimo confronto, da ripetere infinite volte, affinchè si squarci il silenzio mediatico volutamente fatto cadere intorno ai problemi della Scuola.
3) Inoltre, ricordiamo la nostra partecipazione alla Marcia della Pace Gesturi-Laconi e alle assemblee sindacali della CGIL e di Gilda.
Nel salutarvi, cogliamo l'occasione per ricordarvi i prossimi impegni:
- Martedì 20 EPT ore 18.00, assemblea Coordinamento
- Mercoledì 21 ore 17.00, Palazzo della Provincia, apertura del Tavolo Tecnico
- Venerdì 23 Sciopero Cobas e Manifestazione indetta dal Coordinamento Precari e Collettivo Studentesco Oristano. Ore 9.00 ritrovo in Piazza Roma

Vi aspettiamo!

P.S. : Chi avesse qualche recapito del comitato genitori, recentemente formatosi dopo il crollo di Via Solferino, sarebbe così gentile dal fornircelo? Sarebbe importante unire le forze.

sabato 17 ottobre 2009

Adesione sciopero 23 Ottobre

ADESIONE SCIOPERO DEL 23 ASSEMBLEA DEL CPS
Ai membri di COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
Antonella Vaccaro 17 ottobre alle ore 16.03 Rispondi
Documento di adesione allo sciopero generale dei sindacati di base del 23/10/2009 e convocazione di un assemblea nazionale dei precari autonoma ed autorganizzata



Il coordinamento precari scuola aderisce allo sciopero nazionale del 23 ottobre condividendone i punti fondamentali di piattaforma ed invita tutti i precari della scuola ed i movimenti di studenti, genitori e lavoratori della conoscenza alla costruzione di uno spezzone unitario all’interno della manifestazione che partirà da piazza della repubblica alle ore 10,00.

In continuità con le iniziative sviluppate sino al 3 ottobre il coordinamento dei precari ha deciso di riconvocarsi per un assemblea nazionale aperta a tutti i movimenti dei precari della scuola che si terrà il 23 ottobre alle ore 14,00 in via galilei 57. (zona san giovanni-piazza vittorio). L’obiettivo dell’assemblea è quello di rilanciare un percorso unitario di mobilitazioni sul tema dell’istruzione e sulle prospettive di lotta contro i tagli e le controriforme che hanno investito l’intero mondo della scuola.. Proprio in questa direzione si è mosso il tentativo di costruire un assemblea unica ed autorganizzata includente anche quelle componenti del movimento che sono legate ai sindacati di base e che non fanno direttamente riferimento al cps nazionale. Visto che da giorni circola la convocazione di un assemblea organizzata dai cobas della scuola e data l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo di indire un assemblea unitaria ed autonoma da ogni sigla sindacale e partito abbiamo deciso di dare seguito alla convocazione dell’assemblea che già avevamo deciso di indire dopo la manifestazione del 3 ottobre Indipendentemente da ciò auspichiamo una ricomposizione nella mobilitazione di tutte le tendenze sindacali che vogliono genuinamente sostenere la nostra lotta.



Coordinamento precari scuola

giovedì 15 ottobre 2009

Nota Coordinamento Precari Sassari

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Coordinamento Precari Scuola Sassari: Assemblea sindacale GILDA degli Insegnanti del 15 ottobre 2009. ResocontoNote di Coordinamento Precari Scuola|Note su Coordinamento Precari Scuola|Profilo di Coordinamento Precari Scuola
Assemblea sindacale GILDA degli Insegnanti del 15 ottobre 2009. ResocontoCondividi
Oggi alle 2.43
Il Coordinamento dei precari della scuola è stato invitato dal sindacato Gilda, attraverso una mail indirizzata a Fabio Madau, a partecipare all'assemblea sindacale indetta per il 15 ottobre in orario scolastico presso l'ITG "Devilla".
Il Coordinamento ha accettato il gentile invito e alcuni rappresentanti hanno seguito i lavori dell'assemblea, che vedeva relatori il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, il vice-coordinatore nazionale e provinciale di Nuoro Maria Domenica Di Patre e il rappresentante per la provincia di Sassari Giovanni Corona.
Il coordinatore Di Meglio ha aperto i lavori esponendo il quadro generale della scuola alla luce dei pesanti tagli che la “riforma” Gelmini sta operando e opererà nei prossimi anni, quando la scuola superiore sarà travolta dai tagli e accorpamenti previsti su alcune classi di concorso e discipline.
Ha inoltre affermato che la Gilda è contraria al decreto “salva-precari” perché non introduce nessuna novità circa l’indennità di disoccupazione e il sistema di assegnazione delle supplenze brevi.
In merito a ciò, Di Meglio ha esposto la proposta della Gilda per risolvere il problema del precariato nella scuola (di cui già ci aveva parlato il collega Giovanni Corona nell’ultima assemblea svolta nel salone della parrocchia di San Paolo), che consiste nell’incentivare il pre-pensionamento dei colleghi di ruolo attraverso uno scivolo di due-tre anni, proposta fatta proprio in questi giorni dall’on. Giuseppe Valditara (potete trovarla nel sito personale del senatore del PdL).
Successivamente prende la parola M. Domenica Di Patre la quale parla dei tagli che interesseranno il II° ciclo e degli incontri e delle false rassicurazioni del governo e del direttore Chiappetta durante gli incontri tra le parti avvenuti in questi mesi.
La parola passa quindi alla platea per il dibattito, ai quali ci iscriviamo immediatamente, anche se cogliamo che gli occhi dei relatori cercano perplessi segnali di altre richieste di parola.
Il collega Madau chiede quanti precari ci siano in sala (una ventina circa tra diversi colleghi di ruolo) ed espone brevemente le iniziative messe in atto dal Coordinamento, per esempio il blocco della SS131, alle quali la Gilda non ha partecipato.
Invitato ad arrivare al sodo, ha posto due domande:
1. posto che l’idea del pre-pensionamento sia una possibile soluzione, sono sicuri che il governo attuerebbe un turn-over al 100% per quei posti guadagnati? Se così non fosse, non pensano che sarebbe un pericoloso regalo per Tremonti?
2. Perché i medesimi tagli non sono stati effettuati anche per gli insegnanti di religione?
Risposte:
1. il sindacato interviene in merito ai contratti e non alle leggi su cui non ha potere e nulla può fare (sic!)
2. i tagli hanno riguardato i docenti di religione perché le classi sono state tagliate (sic!)
In risposta all’intervento di Fabio, la coordinatrice M. Domenica Di Patre afferma che noi precari non abbiamo partecipato a tante iniziative, che la Gilda di Nuoro ha messo a disposizione un pullman gratuito in occasione di una manifestazione a Cagliari ed era mezzo vuoto, con maggioranza di colleghi di ruolo; che è vero che la Gilda non c’era sulla SS131 ma ha fatto altre battaglie.
Chiede poi la parola il collega (di ruolo) Meledina, il quale si rivolge a Fabio Madau definendolo il capo del Coordinamento dei precari, affermazione che solletica le vivaci proteste dei rappresentanti presenti che rispondono, dalla platea, che il Coordinamento non ha capi né gerarchie.
Il collega continua elencando parte della sua carriera passata di 6 anni di precariato terminato con il ruolo ottenuto a Milano, e presente, caratterizzato dalla perdita di ore di insegnamento (materia geografia). In merito a questo, chiede conferma a Di Meglio suii tagli futuri circa la propria classe di concorso.
Il coordinatore Di Meglio avverte il mormorio generale e invita la platea a rispettare gli interventi altrui fino a citare la celebre frase di Voltaire “disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.
Interviene allora un giovane, non si sa se di ruolo o precario e sconosciuto a noi del Coordinamento, il quale chiede a Di Meglio quali siano, in concreto, le iniziative e le proposte della Gilda.
Il Coordinatore nazionale Rino Di Meglio non riesce a nascondere la propria irritazione ed intima al giovane di abbandonare l’assemblea perché è solo un provocatore, e se l’assemblea della Gilda non gli sta bene che esca immediatamente.
ALLA FACCIA DI VOLTAIRE!
Tutti i precari (e non solo) presenti in sala si sono alzati e se ne sono andati in segno di protesta insieme al giovane apostrofato come “provocatore”. Qualcuno di noi ha sentito dire da qualcuno “la scuola non ha bisogno di persone del genere” speriamo proprio di aver sentito male…
L’increscioso episodio ha avuto come conseguenza che il Coordinamento non ha potuto ribattere con dichiarazioni e domande alle parole dette dal collega Meledina e dalla coordinatrice Di Patre, che vogliamo invece proporre a voi colleghi:
1. il Coordinamento dei Precari della Scuola è un gruppo di docenti e personale ATA autogestito e indipendente, democratico e privo di capi e gerarchie. Se il collega Madau appare a qualcuno quale capo, invitiamo a non guardare solo le foto presenti sui giornali bensì a leggere bene i nostri comunicati che non riportano in calce la firma Fabio Madau bensì quella del Coordinamento.
2. il Coordinamento dei Precari ha partecipato ogni volta che è stato possibile alle manifestazioni organizzate dai colleghi di Cagliari, sebbene il gruppo di rappresentanza non fosse numeroso. La prima volta l’8 settembre, per la quale un gruppo di precari ha potuto usufruire del pullman messo gentilmente e gratuitamente a disposizione dalla CISL; la seconda il 24 settembre, in occasione della bocciatura della mozione del PD in Consiglio regionale (seduta alla quale hanno partecipato come uditori due rappresentanti del Coordinamento). Ci chiediamo invece come mai in quelle e nelle altre occasioni non ci fosse la Gilda, nonostante gli inviti ripetutamente inviati in occasione di riunioni o manifestazioni organizzate dal Coordinamento di Sassari, e non ultima la manifestazione dei precari e della stampa del 3 ottobre a Roma nella quale noi c’eravamo e voi no.
3. Perché dite “voi precari”? Il vostro nome non è GILDA DEGLI INSEGNANTI? A quali vi riferite?
4. Perché non avete preso una seria e decisa posizione contro il salva-precari di fronte al governo? Perché non dite che il decreto impone un obbligo-ricatto ad accettare qualsiasi tipo di supplenza (ora anche inferiore ai 15gg nella scuola secondaria) pena la perdita dei “benefici” che ci spettano già di diritto (disoccupazione e supplenze temporanee)?
5. Perché non dite che si vuole aggirare il CCNL, attraverso il comma 1 art. 1 del D.L. 134/2009 che recita “i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze…non possono in alcun caso trasformarsi in contratti a tempo determinato…”? E’ più esplicita di voi l’on. Valentina Aprea che in sede di approvazione degli emendamenti al decreto nella serata di martedì 13 ottobre così spiega il passaggio citato: “La disposizione non incide quindi in alcun modo sul reclutamento degli insegnanti, che resta disciplinato da altre norme. Resta valido il sistema dell’acquisizione dei punteggi ai fini dell’immissione in ruolo, quando il Governo decide di procedervi a valere sulle graduatorie dei precari. Rileva che il punto è che la ricostruzione della carriera determina per la finanza pubblica un costo aggiuntivo non più sostenibile, atteso che vi sono docenti che vengono immessi in ruolo dopo anni di precariato e quindi con stipendi, a carriera ricostruita, prossimi o uguali al massimo stipendio di un docente di ruolo. Segnala, dunque, che questa disposizione, per quanto certamente determini una perdita per gli insegnanti che saranno immessi in ruolo, permetterà al Governo di procedere ad immissioni in ruolo più frequenti o più numerose, considerato che senza ricostruzione di carriera il passaggio al ruolo avviene senza costi aggiuntivi per lo Stato.” Dopo 20 anni di precariato si riparte con lo stipendio minimo, senza tenere conto dei gradoni stipendiali! Qual è la vostra posizione in merito?
Questo è quanto avremmo voluto dire in risposta, ma l’atteggiamento mostrato nei confronti di una persona che ha il diritto di partecipare ed intervenire con la propria opinione ad un’assemblea pubblica in un luogo pubblico ci ha indotti ad abbandonare la sala in segno di solidarietà e protesta.
Il Coordinamento dei Precari della Scuola

Seppelliti dalla "scuola di qualità"?

Vacanza fuori programma per gli oltre 300 alunni delle scuole elementari di via Solferino a Oristano. Durante la notte dal soffitto di un'aula al piano terra sono caduti, infatti, alcuni metri quadri di solaio.

Il crollo è stato individuato all'apertura della scuola dai bidelli e dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco il direttore, Gianpiero Enna, ha rimandato tutti a casa. I 27 alunni della I C che facevano lezione nell'aula dove è avvenuto il crollo sono stati fortunati, assieme all'intonaco sono caduti, infatti, anche mattoni di peso tale da piegare il piano dei banchi fortunatamente vuoti. La scuola di via Solferino è un edificio realizzato 80 anni fa che non è stato interessato di recente da lavori importanti di manutenzione. Secondo i primi accertamenti dei Vigili (sul posto è intervenuto anche il comandante provinciale Luciano Cadoni) l'edificio non presenta problemi di stabilità e il distacco dell'intonaco e di una parte del solaio sarebbe dovuto al rigonfiamento del ferro.


IL CPS ricorda che la giunta provinciale ha dichiarato pubblicamente, in più occasioni,di voler effettuare una serie di controlli a tappetto in tutte le scuole del territorio. Invitiamo dunque il personale della scuola, le famiglie e la cittadinanza a vigilare circa i tempi e le modalità di questi sopralluoghi.

martedì 13 ottobre 2009

ASSEMBLEA PERSONALE DELLA SCUOLA



giovedì 15 ottobre 2009
ore 18.00 - 20.00
Luogo: EPT Piazza Eleonora

Punti all'odine del giorno:
- Tavolo delle trattive Docenti-Sindacati-Provincia- Comuni-Regione
- Manifestazioend del 23 ottobre
- Varie ed eventuali

sabato 10 ottobre 2009

Provincia Docenti precari in Consiglio

Provincia
Docenti precari in Consiglio
Sabato 10 ottobre 2009
Vedi le foto L a rabbia dei precari della scuola è rimbalzata in Consiglio provinciale. Ieri pomeriggio nell'aula di via Carboni ad Oristano è stata discussa la difficile situazione degli insegnanti precari oristanesi. Il dibattito ha preso spunto dall'ordine del giorno presentato dalla minoranza (primo firmatario il consigliere dell'Italia dei Valori Stefano Figus) che chiede l'impegno della Giunta guidata dal presidente Pasquale Onida «a sostenere le rivendicazioni del personale docente e non docente e in particolare degli insegnanti precari per assicurare la loro stabilizzazione nell'ambito della riqualificazione del sistema scolastico».
Una vertenza che coinvolge direttamente il diritto allo studio dei giovani e che «impedisca la chiusura delle scuole, riconoscendo il carattere speciale delle zone interne e montane della Sardegna», si legge nel documento. Alla seduta consiliare hanno partecipato numerosi docenti del coordinamento provinciale precari scuola: un piccolo esercito di insegnanti che da diverse settimane sta cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla loro situazione. Sit-in, raccolte di firme e per venerdì 23 è stata organizzata una grande manifestazione in piazza Roma alle 9. ( v. p. )

mercoledì 7 ottobre 2009

ricevo e giro

Cari colleghi del coordinamento vi ringraziamo per la tempestività con la quale ci inviate tutte le informazioni relative alle vostre attività e iniziative.
Da parte della Gilda di Oristano c'è una grande attenzione verso la mobilitazione che state portando avanti. La battaglia di civiltà per la stabilizzazione del personale a tempo determinato è uno dei tanti fronti aperti per la difesa e la valorizzazione della scuola pubblica e di tutto il sistema formativo italiano.
Abbiamo preso parte alle vostre iniziative svoltesi nelle scorse settimane e abbiamo constatato di persona la vostra importante azione. Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a firmare il modulo che avete predisposto e a invitare i colleghi delle varie scuole a fare altrettanto.

Per tenere desta l'attenzione che purtroppo, come anche voi segnalate, rischia di scemare in una costante ma inesorabile apatia da parte del personale della scuola, vi invitiamo, qualora possiate, all'assemblea sindacale organizzata dalla Gilda degli insegnanti di Oristano il prossimo 13 ottobre alle ore 11.30 presso l'aula magna del Liceo scientifico "Mariano IV". All'ordine del giorno:
- le nuove riforme e la professionalità dei docenti italiani
-proposte per la soluzione del precariato e ipotesi di prepensionamento
-effetti del decreto Brunetta sulla scuola italiana.

Una vostra partecipazione, sia come come coordinamento che come singoli professionisti della scuola, è non solo benvenuta ma fondamentale.

All'assemblea sarà presente Domenica Di Patre, coordinatrice di Nuoro-Oristano e vicecoordinatrice nazionale della Gilda degli insegnanti che ha seguito per conto della nostra associazione le trattative al Ministero anche sulla questione del decreto salva èprecari.

Certi di una vostra partecipazione, vi salutiamo con stima.

Saluti

Paolo Figus

vice coordinatore Gilda degli insegnati Oristano