giovedì 29 ottobre 2009

DOCUMENTO COLLEGIO DOCENTI SORSO

Sorso 08/10/2009
Alla Dirigente scolastica
Scuola Media
Sorso



OGGETTO: Motivazioni sulla posizione assunta dai Docenti nel Collegio del 08/10/09.
Dimissioni da tutti gli incarichi.



Il Collegio dei Docenti riunitosi in data 08/10//2009, a seguito di un ampio dibattito sente l’esigenza di sensibilizzare la comunità di Sorso sulla gravità dell’attuale situazione scolastica venutasi a creare in seguito ai numerosi tagli conseguenti alla Finanziaria 2008 che ha tagliato 8 miliardi di finanziamenti in tre anni per la Scuola Pubblica (aumentando quelli per le scuole private), alla Legge 133/08, alla Legge 169/08 che si traducono in:
tagli agli organici del personale docente e A.T.A.;
tagli alle risorse economiche destinate alla scuola (impoverendola anche dei servizi e materiali essenziali);
diminuzione del numero di classi e plessi.
.
La Scuola Media di Sorso, è stata da sempre impegnata in attività extracurricolari che miravano sia a combattere la dispersione scolastica, fenomeno radicato e non trascurabile della nostra realtà sociale, sia a potenziare il livello culturale generale.


Oggi però la Scuola si ritrova a dover affrontare diversi problemi:

è stata attuata una riduzione drastica del numero delle ore curricolari, per cui ogni alunno si trova ad avere 3 ore curricolari settimanali in meno: 1 di lettere, una di tecnologia (informatica), una di francese.
Sono stati ridotti drasticamente i fondi per la retribuzione dei supplenti ed eliminati i fondi per la retribuzione delle ore eccedenti che permettono di “coprire” le classi in cui manca un docente.
Riduzione drastica delle ore destinate agli alunni diversamente abili, (da 13 alunni disabili si è passati a 17, ma il numero degli insegnanti di sostegno è rimasto di cinque unità);
Svalutazione delle professionalità operanti nella scuola da parte di esponenti del Governo che condizionano l’opinione pubblica.


Considerata la crescente difficoltà ad assicurare una scuola di qualità, dovuta alla drastica riduzione dei fondi, i Docenti deliberano di rinunciare a tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali all’insegnamento, non obbligatorie, (ad esclusione degli incarichi essenziali per il completamento dell’anno scolastico quali: coordinatore, segretario di classe, Collegio Docenti e Consiglio di Istituto, attività di laboratorio già avviate e da concludere), ivi compresi eventuali nuovi progetti da svolgere in orario curricolare con esperti esterni.


Nello specifico il Collegio dei Docenti dichiara la non disponibilità a svolgere le seguenti attività:
Corsi di recupero – consolidamento – potenziamento extracurricolari.
Partecipazione a concorsi;
Funzioni Strumentali al P. O. F.;
Collaborazione con la Dirigenza;
Nuovi progetti e laboratori;
Commissioni;
Sostituzione colleghi assenti (ore eccedenti);
Visite guidate e viaggi di istruzione;

Gi insegnanti auspicano comprensione da parte della Comunità di Sorso, per questa azione di protesta, in considerazione del fatto che i Docenti hanno sempre avuto l’obiettivo primario di assicurare agli alunni una scuola di qualità ma, allo stato attuale, tale finalità è impossibile da perseguire.



Il Collegio dei Docenti

mercoledì 28 ottobre 2009

MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO CLASSICO STATALE “TERENZIO MAMIANI” DI ROMA


MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO CLASSICO STATALE “TERENZIO MAMIANI” DI ROMA
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sabato 24 ottobre 2009 alle ore 10.24
Il Collegio dei Docenti del Liceo Classico Statale “Terenzio Mamiani” di Roma esprime, ai sensi degli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 21, 33, 34, 35, 36 della Costituzione della Repubblica Italiana, la propria solidarietà ai venticinquemila Docenti precari che hanno perso il posto di lavoro grazie al recente piano governativo di smantellamento della Scuola Statale.
Siamo di fronte al più grande licenziamento di massa della storia d’Italia, e riteniamo significativo e inquietante il fatto che tale licenziamento riguardi proprio la Scuola Statale, bisognosa semmai di maggiori investimenti, in un momento di crisi in cui l’Italia dovrebbe compiere il massimo sforzo per migliorare la preparazione dei propri giovani.
I Docenti di tutta Italia sono costretti sempre più a compiere il proprio delicato lavoro in classi sovraffollate, a dispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza delle aule, e malgrado le norme sulla didattica (art. 12 della Legge n. 820/1971: “Il numero massimo di alunni che possono essere affidati ad un solo insegnante non può essere superiore a 25 anche ai fini delle attività integrative e degli insegnamenti speciali”). I genitori, per rimediare alla carenza di fondi delle Scuole, devono sempre più frequentemente farsi carico delle spese ordinarie (compresi i gessi e la carta igienica), malgrado lo Stato obblighi i cittadini a studiare fino a sedici anni.
Non condividiamo l’ideologia di chi considera la Scuola Statale un inutile peso per l’erario, di chi le sottrae risorse nel momento stesso in cui destina denaro alle scuole private e alle spese militari, di chi denigra i Docenti della Repubblica accusandoli delle peggiori nefandezze, di chi non intende minimamente affrontare annosi problemi del nostro Paese, come l’evasione fiscale o i privilegi di alcune ristrette gerarchie, di chi intende limitare il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione, il diritto al pluralismo e alla
libertà di pensiero. Difendiamo e riaffermiamo il diritto inalienabile di esprimere la nostra opinione liberamente, perché l’attuale strategia di dismissione della Scuola Statale ci riguarda come Docenti, come lavoratori, come genitori, come cittadini, come italiani. Invitiamo i Docenti di tutta Italia a non accettare cattedre composte con ore eccedenti le diciotto, onde non permettere l’ulteriore perdita di posti di lavoro, il degrado della qualità della nostra professione, il surrettizio tentativo di aumentare a costo zero l’orario lavorativo dei professionisti dell’istruzione.
Ribadiamo infine con forza la nostra fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione, e chiediamo il rispetto di tutti verso la categoria dei Docenti, i quali, benché sottopagati, benché umiliati, benché calunniati da più parti, continuano con dignità e professionalità a svolgere un compito insostituibile per la vita di qualsiasi democrazia.
Mozione approvata il 22/10/2009 a maggioranza assoluta (un solo astenuto)

Venerdì 30 Ottobre ore 17.30 , presso il locali dell'EPT - Piazza Eleonora avrà luogo l'apertura di un Tavolo Tecnico permanente, incentrato sulle molteplici problematiche legate ai recenti tagli subiti dalla rete scolastica nazionale e locale. Al centro delle rivendicazioni del Coordinamento vi saranno le questioni legate alla chiusura delle scuole nei piccoli centri, la stabilizzazione del personale precario, la sicurezza degli edifici scolastici, la trasparenza e la chiarezza circa l'applicazione delle molteplici normative in vigore dal corrente anno scolastico.
Tale iniziativa consentirà un confronto tra le varie componenti chiamate in causa dalla drastica razionalizzazione in corso.

Pertanto vi invitiamo a partecipare numerosi.

La nostra presenza è fondamentale affinchè chi di dovere si assuma le responsabilità politiche e amministrative delle scelte in atto.

Un caro saluto
CPS Oristano

domenica 25 ottobre 2009


Il Coordinamento Precari Scuola di Oristano, ringrazia tutti coloro che Venerdì 23 Ottobre hanno partecipato e contribuito alla riuscita della manifestazione. Nonostante il maltempo, abbiamo dimostrato di esserci sempre e comunque! Un ringraziamento particolare va agli studenti e ai colleghi di Sassari e Cagliari. Nell'augurio di poter unire le nostre forze con maggiore frequenza ed efficacia, continuiamo a sollecitare la partecipazione di tutti coloro che si sentono estranei o marginali a ciò che sta accadendo nel mondo della scuola. E' il momento di riflettere, romperegli indugi e unirsi alla protesta.
Un carissimo saluto
CPS Oristano

23 Ottobre 2009- Sciopero e Manifestazione


Il Coordinamento Precari Scuola di Oristano, ringrazia tutti coloro che Venerdì 23 Ottobre hanno partecipato e contribuito alla riuscita della manifestazione. Nonostante il maltempo, abbiamo dimostrato di esserci sempre e comunque! Un ringraziamento particolare va agli studenti e ai colleghi di Sassari e Cagliari. Nell'augurio di poter unire le nostre forze con maggiore frequenza ed efficacia, continuiamo a sollecitare la partecipazione di tutti coloro che si sentono estranei o marginali a ciò che sta accadendo nel mondo della scuola. E' il momento di riflettere, romperegli indugi e unirsi alla protesta.
Un carissimo saluto
CPS Oristano

Resoconto prima seduta Tavolo Tecnico

Mercoledì ore 17.00 Palazzo della Provincia di Oristano

Più che una prima seduta operativa, questa riunione è stata una sorta di prova tecnica del Tavolo vero e proprio, date le numerose assenze e la sovrapposizione a incontri concomitanti.
Ricordiamo a tale proposito che, contemporaneamente, stava svolgendosi un Consiglio Provinciale Straordinario incentrato sulla salvaguardia dell'Università di Oristano. Questo evento ha ovviamente sottratto spazio e partecipazione alla nostra iniziativa, costringendo l'Assessore Matta a rimandare la stessa apertura dei lavori .
Nel constatare che ormai nella nostra provincia tutto suona come "emergenza", non possiamo che ribadire l'impressione iniziale: la scuola , intesa sia come luogo di formazione sia come crocevia di professionalità, è sempre meno considerata, tanto da essere relegata all'ultimo posto dell'agenda politica.
Sorge spontanea una domanda: l'essere reclutati mediante un mezzo così neutro come le graduatorie, ci rende poco appettibili e quindi sacrificabili?

Probabilmente la scarsa partecipazione degli Amministratori locali e dei Sindacati è stata causata da un disguido: la Provincia ha inviato decisamente in ritardo le convocazioni ufficiali, giunte ai destinatari appena un giorno prima della data fissata. Lo stesso consigliere Figus ha denunciato di non avere ricevuto alcuna lettera, salvo ulteriori ritardi a noi non comunicati.
Invece le assenze che risultano difficilmente giustificabili, perchè recidive, sono state quelle dell Dott. Tortorella (USP), del Dott. Pietrella (USR) e della Dott. Baire, Assessore regionale alla Pubblica Istruzione e alla Cultura. A parer nostro, è buona norma e regola che, in seguito a una convocazione formale proveniente da un'amministrazione locale, qualora fosse impossibile presenziare, si deleghi o quantomeno si giustifichi la propria assenza. Se dovessimo leggere tra le righe, in quanto il medium è il messaggio, allora saremmo autorizzati a pensare che persiste la volontà ora di azzerrare il confornto tra le parti interessate dal dimensionamento della rete scolastica ora di applicare supinamamente le direttive ministeriali.

Per tornare alla seduta, i presenti sono stati l'Ass. provinciale alla Pubblica Istruzione e Cultura M. Matta, G. Deiana (Cobas Scuola), P. Ciulu (Cisl), P.Figus (Gilda), il sindaco di Arborea B. Costella, il sindaco di Marrubbiu G. Frongia e il sindaco di Allai T. Saba e una nostra nutrita rappresentanza.

L'Assessore Matta nel chiedere scusa circa i disguidi e le concomitanze presenti, si è impegnato a dar vita ad una lettera congiunta indirizzata all'Ass. Baire, al fine di sollecitare una effettiva partecipazione dell'assessorato regionale al prossimo incontro.

La discussione scaturita ha fatto emergere punti di fondamentale importanza e reciprocamente interdipendenti quali la sicurezza degli istituti scolastici e la qualità della didattica. Ai presenti è parsa dunque palese la necessità di creare due Tavoli distinti, in modo da affrontare compiutamente le numerose questioni che gravitano intorno all'attuale poiltica scolastica.

Il primo sarà composto da:
- La Provincia ( Assessore Matta e i rappresentanti di maggioranza e minoranza del Consiglio);
- L'Assessorato regionale all'Istruzione
- USR e USP
- I Sindacati
- I Dirigenti
- Il Coordinamento CPS Oristano

Il secondo invece, da.
- La Provincia
- I Comuni
- I Consiglieri Regionali della provincia oristanese
- L'On. C. Pes
- I Sindacati
- Il Coordinamento CPS Oristano
- ASL e Vigili del Fuoco

L'apertura dei lavori è stata quindi fissata per Venerdì 30 alle ore 17.30 presso l'EPT di Piazza Eleonora.

L'invito è esteso a tutti, poichè il Coordinamento nel sostenere la causa dei precari , avrà l'ulteriore compito di vigilare e valutare le scelte operate dalle amministrazioni locali.

mercoledì 21 ottobre 2009

L’attuale Governo, con la legge 133/08 e 138/08, ha determinato il taglio di 57.000 insegnanti e di 15.000 A.T.A. per l’anno scolastico 2009/10 e prevede ulteriori licenziamenti per i prossimi due anni.

COSA STA AVVENENDO?
• Chiusura delle scuole nei piccoli centri
• Accorpamento delle classi
• Diminuzione del monte ore settimanale
• Eliminazione del tempo pieno
• Introduzione del maestro unico
• Meno soldi alle scuole pubbliche e più fondi alle private

QUALI CONSEGUENZE?
• Meno tempo scuola
• Classi sovraffollate, sino a 33 alunni
• Ricadute negative sullo svolgimento delle lezioni
• Sicurezza degli alunni non garantita
• Alunni disabili non tutelati

NOI NON CI STIAMO!
Condividi anche tu la protesta
per fermare lo smantellamento della scuola pubblica.

MANIFESTAZIONE

VENERDÌ 23 OTTOBRE
Ore 9,00 piazza Roma, Oristano


COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ORISTANO
coordinamentoprecarioristano@gmail.com

domenica 18 ottobre 2009

Documento programmatico

Il Coordinamento dei Precari della Scuola denuncia con preoccupazione ed allarme il pesante attacco in corso contro l’Istruzione Pubblica, che avrà come inevitabile risultato quello di compromettere il futuro delle nuove generazioni e dell’intera società italiana. Per questo motivo

DICE NO

(A) alla legge 133 del 2008 che, con i tagli agli organici, ha dato origine allo smantellamento nella Scuola Pubblica;
formazione professionale
(B) al decreto legge n.134 del 25 settembre 2009, considerato iniquo per le seguenti motivazioni:

1. esclude, per l’A.S. in corso, il personale docente e ATA che nell’A.S. 2008-2009 e ha operato scelte relative ad incarichi che non hanno coinciso con il termine delle attività didattiche, o che hanno comunque ricevuto incarico sulla base delle G.I. per supplenze brevi; la proposta ha un assurdo effetto retroattivo in quanto penalizza coloro che l’anno scorso hanno accettato proposte lavorative sulla base del regolamento allora vigente e che viene oggi stravolto e che non otterrà alcuna indennità.

2. non rispetta le graduatorie provinciali ad esaurimento per il personale docente e permanenti per il personale ATA (L.296/2006, D.L. 297/1994 e DD.MM. 75/2001 e 35/2004), compilate in base a criteri relativi a punteggi accumulati in anni di servizi e anno di inclusione, nonché le graduatorie di circolo ed istituto;

3. non rispetta l’ art. 40 comma 4 del CCNL quadriennio giuridico 2006-2009 che recita: “il rapporto di lavoro a tempo determinato può trasformarsi in rapporto di lavoro a tempo indeterminato...”, poiché l’art.1 del D.L. 134/2009 recita “i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze previste dai commi 1, 2 e 3 …non possono trasformarsi in alcun caso in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e consentire la maturazione di anzianità utile ai fini retributivi prima della immissione in ruolo”;

4. esclude il personale docente del IX° ciclo SSISS, inserito in seguito a scioglimento della riserva nelle G.E. nell’A.S. 2009-2010 ma escluso dall’assegnazione di incarichi nei due anni di scuola di specializzazione;

5. esclude il personale non inserito nelle G.E. che non ha finora conseguito le abilitazioni per mancanza di corsi abilitanti e/o SSISS, pur avendo prestato per anni servizio nelle scuole, e che in nessun caso ora può acquisire l’abilitazione ed entrare nelle G.E.;

6. esclude tutto il personale docente che non ha prestato servizio. poiché non in posizione utile a conseguire supplenze nell’A.S. 2008-2009 sulla base delle G.E. e G.I. per effetto dei tagli operati.

CHIEDE:

1. il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento (docenti) e permanenti (ATA) fino al reale esaurimento delle stesse, per avere garanzie reali sull’immissione immediata in ruolo di tutto il personale precario sulle cattedre vacanti, con ripristino del turn-over;

2. il blocco dell’eventuale inserimento a pettine degli aspiranti nelle graduatorie a esaurimento e d’istituto;

3. la salvaguardia della presenza del personale ATA per la vigilanza, sicurezza e cura dell’igiene dei locali;

4. l’istituzione di corsi abilitanti di sostegno e di lingua inglese per il personale della scuola dell’infanzia e primaria già incluso nella graduatoria ad esaurimento provinciale, senza il vincolo di iscrizione all’università;

5. la tutela delle comunità scolastiche dei piccoli centri, perché si tenga conto della particolare configurazione geomorfologica, della viabilità sul territorio isolano e la relativa distribuzione della popolazione sullo stesso;

6. garanzie di ripristino dei posti tagliati dall’USR della Sardegna sugli organici di diritto e di fatto per l’A.S. 2009-2010;

7. che le nomine annuali effettuate dagli USP oltre il 31 agosto abbiano decorrenza e validità dal 1° settembre 2009, poiché i ritardi accumulati danneggiano profondamente il personale docente e ATA dal punto di vista economico, contributivo e di gestione di attività didattica, programmata e gestita dal personale di ruolo che in alcuni casi non ha tenuto conto delle esigenze dei colleghi precari.


RECLAMA

1. il tetto massimo di 22 alunni più 1 e l’inserimento di max 1 alunno disabile ogni 20 per classe, in ragione di un rapporto docente-alunno qualitativamente efficace, in un’ottica che tenga conto dei bassi livelli di apprendimento degli studenti sardi (come da dati OCSE e INVALSI), nonché della particolare configurazione geomorfologica, della viabilità sul territorio isolano e la relativa distribuzione della popolazione sullo stesso, nella convinzione che il sovraffollamento nelle classi vada a detrimento della qualità della didattica e, nel contempo, della salvaguardia delle norme in materia di sicurezza;

2. la destinazione dei finanziamenti regionali alla cultura e all’istruzione per l’istituzione pubblica e/o il potenziamento di classi serali per il conseguimento delle licenze di scuola secondaria di 1° e 2° grado, in funzione di una seria azione di contrasto alla grave dispersione scolastica presente nel territorio, e nella ferma convinzione dell’assoluta priorità dell’insegnamento curriculare.

Ribadiamo con forza il nostro impegno per una Scuola Pubblica libera e capace di offrire ai giovani un reale sviluppo delle capacità logiche, di analisi e approfondimento autonomo, per coadiuvare e supportare lo sviluppo del pensiero critico, scientifico e creativo contro ogni omologazione, conformismo, superficialità e pregiudizio.

COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA SASSARI
COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA ORISTANO

Intervento Consiglio Provinciale 9/10/09

Lettera aperta alla Cittadinanza, alle Famiglie, agli Studenti, ai Docenti, al personale ATA, ai Dirigenti Scolastici, alle Amministrazioni ed Enti Locali.

Come docenti di ogni ordine e grado che stanno subendo gli effetti della razionalizzazione delle rete scolastica, traducibili nell’estrema precarizzazione della propria condizione lavorativa e nell’estromissione dal proprio posto di lavoro, osserviamo con estrema preoccupazione, il disagio e il malessere di un sistema scolastico sempre meno al centro di una politica d’investimenti e sempre più soggetto a mere logiche finanziarie.

Sentiamo dunque il bisogno di rivolgerci ora all’intera categoria che attraverso diversi ruoli e competenze opera nel settore con dedizione e professionalità, ora a Voi primi cittadini e Amministratori delle nostre comunità, ora alle Famiglie e alla Società Civile, affinchè l’Istruzione, intesa come prezioso strumento di emancipazione e crescita sia individuale sia collettiva, venga nuovamente considerata, in quanto bene comune, principale agente dello Sviluppo Umano di questo Paese .

Dalle scuole arrivano notizie drammatiche. Il progetto di razionalizzazione del personale scolastico, che dovrebbe concludersi nel 2012, solo quest’anno ha provocato l’espulsione di ben 57.000 docenti e 15.000 ATA. Nella nostra Isola gli effetti di tali provvedimenti sono stati immediati e impietosi: trecento scuole chiuse nei piccoli comuni, 2448 posti di lavoro in meno in tutta la Sardegna, classi sempre più numerose e studenti in situazione di disabilità abbandonati a se stessi.
A questi aspetti si aggiungono situazioni insostenibili come le pluriclassi, la cancellazione della continuità didattica del tempo pieno e dell’educazione degli adulti e non per ultimo, il mancato rispetto delle norme di sicurezza.


Tutto ciò in una regione in cui il tasso di abbandono scolastico è già elevatissimo.

La preoccupazione aumenta in vista del futuro dato che , dal 2010, il provvedimento ministeriale rinviato per l’anno in corso, diventerà operativo determinando così la chiusura delle scuole sotto i 50 alunni, ovvero del 50% delle scuole della Provincia.

L’imminente soppressione dell’istituzione scolastica locale comporterà lo smantellamento di un servizio pubblico essenziale alla vita comunitaria, provocando così l’ ulteriore impoverimento del tessuto socio-culturale ed economico di un territorio già fortemente penalizzato.
A tale proposito, consentiteci di fare due osservazioni:
1) Per l’ennesima volta, le nostre comunità vengono considerate un freno allo sviluppo del Paese e non come una risorsa da valorizzare mediante investimenti atti a rafforzare i servizi necessari.
2) L’emorragia occupazionale interesserà soprattutto le lavoratrici, in un contesto in cui le donne, spiace constatarlo, ancora incontrano molte difficoltà e ostacoli nell’affermazione professionale.

L’espulsione del personale docente e non docente non di ruolo sortirà diversi effetti, generando così un disservizio generale che già le famiglie iniziano a lamentare. La tanto sbandierata “era della scuola di qualità” nasce paradossalmente dall’eliminazione di tanti saperi e tanti modi di fare scuola, rappresentati anche dal personale precario . Il disservizio legato alla tutela e alla vigilanza degli studenti sarà dunque accentuato dall’impoverimento dell’offerta formativa e didattica, che difficilmente risulterà adeguata alle competenze richieste dalla nostra contemporaneità.

La razionalizzazione del personale applicata secondo un criterio ragionieristico che non prende atto della complessità umana e professionale sulla quala si basa il sistema scuola, sta inoltre determinando la marginalizzazione del ricambio generazionale del corpo docente che vanta già di essere il più “anziano” d’Europa.


Lascia sgomenti la campagna mediatica atta giustificare i tagli perché fondata principalmente sull’equazione “precario= spreco di risorse finanziarie statali“. Tutto ciò mortifica, disconosce e vanifica l’essersi dedicati all’ apprendimento e alla formazione della propria professionalità messa a disposizione nel corso degli anni, nonostante la costante incertezza del proprio status.
Lo Stato che tanto si è prodigato per alcune aziende private, nel tagliare indiscriminatamente la spesa pubblica della Scuola, mina le fondamenta di un’istituzione che ha il compito di formare non dei semplici lavoratori, ma dei cittadini rispettosi del vivere civile e consci dei propri diritti e doveri.



Respingiamo dunque le dichiarazioni della Ministra che ritrae la scuola ora come un ufficio di collocamento di una determinata parte politica ora come un ammortizzatore sociale poiché queste pesanti accuse restituiscono un’immagine offensiva del personale docente, che patisce e dunque replica, i limiti di un sistema scolastico sicuramente da riformare.
Siamo i primi a volere una scuola basata sul costante aggiornamento delle didattiche, dei saperi e delle modalità, ma questo potrà verificarsi solo se la scuola cesserà di essere vista come frutto della bravura del singolo e cesserà di essere affidata allo spirito missionario di ognuno di noi.
LA scuola di qualità nasce da un costante investimento economico, finanziario ed umano che le Istituzioni sono chiamate a compiere.

Le prospettive invece sono del tutto avverse, soprattutto nella nostra Provincia: l’argomento relativo al “decremento demografico” in corso , sempre al fine di giustificare i tagli, contravviene invece ad un dato oggettivo, ovvero all’inversione di tendenza recentemente osservata nella Provincia di Oristano che ha incrementato la popolazione scolastica grazie all’inclusione di Bosa-Planargia.

In questo momento di emergenza manca alla scuola sarda una legge regionale che tenga conto dei bisogni specifici del nostro un territorio. È necessaria, dunque, la riapertura della vertenza Stato-Regione che porti al rifiuto del piano di ridimensionamento in atto e l’immediata restituzione dei posti tagliati in eccedenza dall’USR rispetto a quelli previsti per l’anno corrente, affinchè sia garantito il servizio e non si realizzi una palese discriminazione nei confronti degli studenti sardi.

Pertanto Invitiamo i Dirigenti e i Colleghi a esprimere palesemente una forma di solidarietà nei confronti del personale della scuola precario e concorrere insieme alla tutela dell’Istruzione Pubblica.

Pertanto Invitiamo gli Enti locali a tutelare l’istruzione pubblica e a non cedere a compromessi lesivi per le famiglie sarde, gli studenti e i lavoratori della scuola.

Inoltre invitiamo le Signorie Vostre, le Giunte, i Consigli Comunali e la Provincia a sensibilizzare i cittadini mediante assemblee pubbliche e consigli comunali con ordini del giorno specifici .

Il diritto allo studio è un diritto fondamentale a cui la Sardegna non vuole e non può rinunciare.

Cari tutti,
chiediamo scusa per il silenzio che ha contraddistinto questa settimana, ma purtroppo gli impegni sono stati tanti e le vicessitudini troppe..
Brevemente vi riassumiamo le ultime iniziative svoltesi di recente.
1) Consiglio Provinciale 9/10/09: L'o.d.g presentato dal consigliere Figus dell'IDV, è stato approvato a maggioranza. Gli interventi del Consiglio hanno visto protagonisti Il Presidente Onida, l'Ass. Matta, i consiglieri Vinci (Sinistra e Libertà), Mastinu ( PD), Tendas (PD) e Solinas ( Forza Paris). In sostanza, hanno tutti espresso grande preoccupazione per la situazione in atto, proclamandosi disponibili a sostenere le iniziative in corso. I nostri interventi hanno avuto il compito di illustrare il processo di smantellmento della scuola pubblica e proclamare i nostri intenti con un documento programmatico, disponibile sia su FB sia sul nostro Blog.
In seguito alle assicurazioni dateci dall'Ass. Matta in data 22/09, abbiamo avuto modo di esortare l'Amministrazione affinchè vengano attuati i controlli sulla sicurezza degli edifici scolastici del territorio. Pertanto invitiamo chiunque a verificare se ciò venga attuato in tempi brevi. Concludiamo questo punto, manifestando massima solidarietà e appoggio alla collega che, nel richiamare con franchezza e schiettezza l'Amministrazione alle proprie responsabilità, ha provacato le ire del Presidente che ha visto bene di abbandonare il dibattito ( O.o). L'Ass. Matta ha dunque chiuso la seduta impegnandosi a realizzare un Tavolo Tecnico che vedrà come protagonisti una nostra rappresentanza, I Sindacati, un rappresentante della magggioranza e dell'opposizione del C. P., la Regione e i Comuni. Quest'ultima componente è stata fortemente voluta dal Coordinamento, in modo da diffondere un capillare dissenso civile e istituzionale circa i contenuti della legge 133.
Infine , ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti, tra i quali l'On. Pes (PD), l'On. Solinas (PD), Anna Busi ( CGIL), P. Nonne ( Insegnante- Sinistra e Libertà) e G. Deiana ( Insegnante- Cobas).
2) Dibattito "La scuola declassata"- Sardegna Democratica 17/10/09: Siamo stati invitati da Sardegna Democratica ad un incontro-dibattito, presenziato dello stesso Soru e dell' On. Pes. I due conferenzieri che hanno avuto il compito di aprire l'incontro, i colleghi Sandro Arcais e Marcello Porceddu, nel delinerare la condizione in cui vessa la scuola, hanno dato l'oppurtunità all'On. Pes di raccontare le dinamiche interne alle varie Commissioni Cultura e Lavoro a cui presiede. Ci è parso di capire che gli spiragli per l'azione istituzionale, siano esigui se non nulli, data la prassi "della Fiducia" adottata da questo governo. Pertanto il nostro intervento si è basato su due aspetti:
Se comprendiamo le ragioni di chi sta annientando la scuola pubblica con gli annessi diritti dei lavoratori, delle famiglie e degli studenti, ci risulta difficile,constatato un sostanziale immobilismo, capire la strategia attuata da chi dovrebbe stare dalla parte nostra; se per via istituzionale è quasi impossibile agire, perchè non alimentare una sistematica mobilitazione della società civile, mediante azioni che facciano "chiasso" e pressione? Nell'esprimere ciò, abbbiamo denunciato anche il silenzio proveniente dal mondo della stessa scuola e più precisamente l'indifferenza dei nostri stessi colleghi che, bontà loro, si sentono al riparo da qualsiasi minaccia.
Gli interventi successivi hanno avuto il merito di evidenziare alcuni aspetti: G. Garau ( Rif. Comunista) ha denunciato le responsabilità dei passati governi di centro-sinistra,rei di aver anticipato il processo in corso; l'On. Solinas ha riportato alcuni aspetti del dibattito ancora aperto in Regione, circa l'accordo Baire-Gelmini, che risulta allo stato attuale in totale stallo; il Dirigente P. Tilocca ha invece espresso, con gran forza, i margini di azione conferiti al proprio ruolo proprio dall'autonomia scolastica, dimostrando che gli effetti della razionalizzazioe in corso, possono essere attenuati grazie alle normative vigenti; G. Taras, come sindacalista CGIL, ha ricordato le responsabilità della categoria, spesso poco partecipe e consapevole.
Un plauso va, infine , al coraggiosissimo e preparatissimo Marco Contu, rappresentate del Collettivo Studentesco, che ha denunciato lo stato di abbandono in vessano gli edifici scolastici.
L'intervento finale è spettato al Pres. Soru che ribadito il fondamentale valore rappresentato dall'Istruzione.
Nel cogliere l'esortazione di Soru a compiere la nostra battaglia, vorremmo però ricordare al Presidente che la Scuola è "cosa pubblica" e pertanto da difendere collettivamente. La battaglia dei precari è la battaglia di tutti coloro che privi di padrini politici e sindacali, reclamano non solo il diritto al lavoro, ma soprattutto una scuola democratica, libera, laica e di qualità.
Per tale motivo ringraziamo tutti i presenti per aver dato vita ad un utilissimo confronto, da ripetere infinite volte, affinchè si squarci il silenzio mediatico volutamente fatto cadere intorno ai problemi della Scuola.
3) Inoltre, ricordiamo la nostra partecipazione alla Marcia della Pace Gesturi-Laconi e alle assemblee sindacali della CGIL e di Gilda.
Nel salutarvi, cogliamo l'occasione per ricordarvi i prossimi impegni:
- Martedì 20 EPT ore 18.00, assemblea Coordinamento
- Mercoledì 21 ore 17.00, Palazzo della Provincia, apertura del Tavolo Tecnico
- Venerdì 23 Sciopero Cobas e Manifestazione indetta dal Coordinamento Precari e Collettivo Studentesco Oristano. Ore 9.00 ritrovo in Piazza Roma

Vi aspettiamo!

P.S. : Chi avesse qualche recapito del comitato genitori, recentemente formatosi dopo il crollo di Via Solferino, sarebbe così gentile dal fornircelo? Sarebbe importante unire le forze.

sabato 17 ottobre 2009

Adesione sciopero 23 Ottobre

ADESIONE SCIOPERO DEL 23 ASSEMBLEA DEL CPS
Ai membri di COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
Antonella Vaccaro 17 ottobre alle ore 16.03 Rispondi
Documento di adesione allo sciopero generale dei sindacati di base del 23/10/2009 e convocazione di un assemblea nazionale dei precari autonoma ed autorganizzata



Il coordinamento precari scuola aderisce allo sciopero nazionale del 23 ottobre condividendone i punti fondamentali di piattaforma ed invita tutti i precari della scuola ed i movimenti di studenti, genitori e lavoratori della conoscenza alla costruzione di uno spezzone unitario all’interno della manifestazione che partirà da piazza della repubblica alle ore 10,00.

In continuità con le iniziative sviluppate sino al 3 ottobre il coordinamento dei precari ha deciso di riconvocarsi per un assemblea nazionale aperta a tutti i movimenti dei precari della scuola che si terrà il 23 ottobre alle ore 14,00 in via galilei 57. (zona san giovanni-piazza vittorio). L’obiettivo dell’assemblea è quello di rilanciare un percorso unitario di mobilitazioni sul tema dell’istruzione e sulle prospettive di lotta contro i tagli e le controriforme che hanno investito l’intero mondo della scuola.. Proprio in questa direzione si è mosso il tentativo di costruire un assemblea unica ed autorganizzata includente anche quelle componenti del movimento che sono legate ai sindacati di base e che non fanno direttamente riferimento al cps nazionale. Visto che da giorni circola la convocazione di un assemblea organizzata dai cobas della scuola e data l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo di indire un assemblea unitaria ed autonoma da ogni sigla sindacale e partito abbiamo deciso di dare seguito alla convocazione dell’assemblea che già avevamo deciso di indire dopo la manifestazione del 3 ottobre Indipendentemente da ciò auspichiamo una ricomposizione nella mobilitazione di tutte le tendenze sindacali che vogliono genuinamente sostenere la nostra lotta.



Coordinamento precari scuola

giovedì 15 ottobre 2009

Nota Coordinamento Precari Sassari

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Coordinamento Precari Scuola Sassari: Assemblea sindacale GILDA degli Insegnanti del 15 ottobre 2009. ResocontoNote di Coordinamento Precari Scuola|Note su Coordinamento Precari Scuola|Profilo di Coordinamento Precari Scuola
Assemblea sindacale GILDA degli Insegnanti del 15 ottobre 2009. ResocontoCondividi
Oggi alle 2.43
Il Coordinamento dei precari della scuola è stato invitato dal sindacato Gilda, attraverso una mail indirizzata a Fabio Madau, a partecipare all'assemblea sindacale indetta per il 15 ottobre in orario scolastico presso l'ITG "Devilla".
Il Coordinamento ha accettato il gentile invito e alcuni rappresentanti hanno seguito i lavori dell'assemblea, che vedeva relatori il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, il vice-coordinatore nazionale e provinciale di Nuoro Maria Domenica Di Patre e il rappresentante per la provincia di Sassari Giovanni Corona.
Il coordinatore Di Meglio ha aperto i lavori esponendo il quadro generale della scuola alla luce dei pesanti tagli che la “riforma” Gelmini sta operando e opererà nei prossimi anni, quando la scuola superiore sarà travolta dai tagli e accorpamenti previsti su alcune classi di concorso e discipline.
Ha inoltre affermato che la Gilda è contraria al decreto “salva-precari” perché non introduce nessuna novità circa l’indennità di disoccupazione e il sistema di assegnazione delle supplenze brevi.
In merito a ciò, Di Meglio ha esposto la proposta della Gilda per risolvere il problema del precariato nella scuola (di cui già ci aveva parlato il collega Giovanni Corona nell’ultima assemblea svolta nel salone della parrocchia di San Paolo), che consiste nell’incentivare il pre-pensionamento dei colleghi di ruolo attraverso uno scivolo di due-tre anni, proposta fatta proprio in questi giorni dall’on. Giuseppe Valditara (potete trovarla nel sito personale del senatore del PdL).
Successivamente prende la parola M. Domenica Di Patre la quale parla dei tagli che interesseranno il II° ciclo e degli incontri e delle false rassicurazioni del governo e del direttore Chiappetta durante gli incontri tra le parti avvenuti in questi mesi.
La parola passa quindi alla platea per il dibattito, ai quali ci iscriviamo immediatamente, anche se cogliamo che gli occhi dei relatori cercano perplessi segnali di altre richieste di parola.
Il collega Madau chiede quanti precari ci siano in sala (una ventina circa tra diversi colleghi di ruolo) ed espone brevemente le iniziative messe in atto dal Coordinamento, per esempio il blocco della SS131, alle quali la Gilda non ha partecipato.
Invitato ad arrivare al sodo, ha posto due domande:
1. posto che l’idea del pre-pensionamento sia una possibile soluzione, sono sicuri che il governo attuerebbe un turn-over al 100% per quei posti guadagnati? Se così non fosse, non pensano che sarebbe un pericoloso regalo per Tremonti?
2. Perché i medesimi tagli non sono stati effettuati anche per gli insegnanti di religione?
Risposte:
1. il sindacato interviene in merito ai contratti e non alle leggi su cui non ha potere e nulla può fare (sic!)
2. i tagli hanno riguardato i docenti di religione perché le classi sono state tagliate (sic!)
In risposta all’intervento di Fabio, la coordinatrice M. Domenica Di Patre afferma che noi precari non abbiamo partecipato a tante iniziative, che la Gilda di Nuoro ha messo a disposizione un pullman gratuito in occasione di una manifestazione a Cagliari ed era mezzo vuoto, con maggioranza di colleghi di ruolo; che è vero che la Gilda non c’era sulla SS131 ma ha fatto altre battaglie.
Chiede poi la parola il collega (di ruolo) Meledina, il quale si rivolge a Fabio Madau definendolo il capo del Coordinamento dei precari, affermazione che solletica le vivaci proteste dei rappresentanti presenti che rispondono, dalla platea, che il Coordinamento non ha capi né gerarchie.
Il collega continua elencando parte della sua carriera passata di 6 anni di precariato terminato con il ruolo ottenuto a Milano, e presente, caratterizzato dalla perdita di ore di insegnamento (materia geografia). In merito a questo, chiede conferma a Di Meglio suii tagli futuri circa la propria classe di concorso.
Il coordinatore Di Meglio avverte il mormorio generale e invita la platea a rispettare gli interventi altrui fino a citare la celebre frase di Voltaire “disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.
Interviene allora un giovane, non si sa se di ruolo o precario e sconosciuto a noi del Coordinamento, il quale chiede a Di Meglio quali siano, in concreto, le iniziative e le proposte della Gilda.
Il Coordinatore nazionale Rino Di Meglio non riesce a nascondere la propria irritazione ed intima al giovane di abbandonare l’assemblea perché è solo un provocatore, e se l’assemblea della Gilda non gli sta bene che esca immediatamente.
ALLA FACCIA DI VOLTAIRE!
Tutti i precari (e non solo) presenti in sala si sono alzati e se ne sono andati in segno di protesta insieme al giovane apostrofato come “provocatore”. Qualcuno di noi ha sentito dire da qualcuno “la scuola non ha bisogno di persone del genere” speriamo proprio di aver sentito male…
L’increscioso episodio ha avuto come conseguenza che il Coordinamento non ha potuto ribattere con dichiarazioni e domande alle parole dette dal collega Meledina e dalla coordinatrice Di Patre, che vogliamo invece proporre a voi colleghi:
1. il Coordinamento dei Precari della Scuola è un gruppo di docenti e personale ATA autogestito e indipendente, democratico e privo di capi e gerarchie. Se il collega Madau appare a qualcuno quale capo, invitiamo a non guardare solo le foto presenti sui giornali bensì a leggere bene i nostri comunicati che non riportano in calce la firma Fabio Madau bensì quella del Coordinamento.
2. il Coordinamento dei Precari ha partecipato ogni volta che è stato possibile alle manifestazioni organizzate dai colleghi di Cagliari, sebbene il gruppo di rappresentanza non fosse numeroso. La prima volta l’8 settembre, per la quale un gruppo di precari ha potuto usufruire del pullman messo gentilmente e gratuitamente a disposizione dalla CISL; la seconda il 24 settembre, in occasione della bocciatura della mozione del PD in Consiglio regionale (seduta alla quale hanno partecipato come uditori due rappresentanti del Coordinamento). Ci chiediamo invece come mai in quelle e nelle altre occasioni non ci fosse la Gilda, nonostante gli inviti ripetutamente inviati in occasione di riunioni o manifestazioni organizzate dal Coordinamento di Sassari, e non ultima la manifestazione dei precari e della stampa del 3 ottobre a Roma nella quale noi c’eravamo e voi no.
3. Perché dite “voi precari”? Il vostro nome non è GILDA DEGLI INSEGNANTI? A quali vi riferite?
4. Perché non avete preso una seria e decisa posizione contro il salva-precari di fronte al governo? Perché non dite che il decreto impone un obbligo-ricatto ad accettare qualsiasi tipo di supplenza (ora anche inferiore ai 15gg nella scuola secondaria) pena la perdita dei “benefici” che ci spettano già di diritto (disoccupazione e supplenze temporanee)?
5. Perché non dite che si vuole aggirare il CCNL, attraverso il comma 1 art. 1 del D.L. 134/2009 che recita “i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze…non possono in alcun caso trasformarsi in contratti a tempo determinato…”? E’ più esplicita di voi l’on. Valentina Aprea che in sede di approvazione degli emendamenti al decreto nella serata di martedì 13 ottobre così spiega il passaggio citato: “La disposizione non incide quindi in alcun modo sul reclutamento degli insegnanti, che resta disciplinato da altre norme. Resta valido il sistema dell’acquisizione dei punteggi ai fini dell’immissione in ruolo, quando il Governo decide di procedervi a valere sulle graduatorie dei precari. Rileva che il punto è che la ricostruzione della carriera determina per la finanza pubblica un costo aggiuntivo non più sostenibile, atteso che vi sono docenti che vengono immessi in ruolo dopo anni di precariato e quindi con stipendi, a carriera ricostruita, prossimi o uguali al massimo stipendio di un docente di ruolo. Segnala, dunque, che questa disposizione, per quanto certamente determini una perdita per gli insegnanti che saranno immessi in ruolo, permetterà al Governo di procedere ad immissioni in ruolo più frequenti o più numerose, considerato che senza ricostruzione di carriera il passaggio al ruolo avviene senza costi aggiuntivi per lo Stato.” Dopo 20 anni di precariato si riparte con lo stipendio minimo, senza tenere conto dei gradoni stipendiali! Qual è la vostra posizione in merito?
Questo è quanto avremmo voluto dire in risposta, ma l’atteggiamento mostrato nei confronti di una persona che ha il diritto di partecipare ed intervenire con la propria opinione ad un’assemblea pubblica in un luogo pubblico ci ha indotti ad abbandonare la sala in segno di solidarietà e protesta.
Il Coordinamento dei Precari della Scuola

Seppelliti dalla "scuola di qualità"?

Vacanza fuori programma per gli oltre 300 alunni delle scuole elementari di via Solferino a Oristano. Durante la notte dal soffitto di un'aula al piano terra sono caduti, infatti, alcuni metri quadri di solaio.

Il crollo è stato individuato all'apertura della scuola dai bidelli e dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco il direttore, Gianpiero Enna, ha rimandato tutti a casa. I 27 alunni della I C che facevano lezione nell'aula dove è avvenuto il crollo sono stati fortunati, assieme all'intonaco sono caduti, infatti, anche mattoni di peso tale da piegare il piano dei banchi fortunatamente vuoti. La scuola di via Solferino è un edificio realizzato 80 anni fa che non è stato interessato di recente da lavori importanti di manutenzione. Secondo i primi accertamenti dei Vigili (sul posto è intervenuto anche il comandante provinciale Luciano Cadoni) l'edificio non presenta problemi di stabilità e il distacco dell'intonaco e di una parte del solaio sarebbe dovuto al rigonfiamento del ferro.


IL CPS ricorda che la giunta provinciale ha dichiarato pubblicamente, in più occasioni,di voler effettuare una serie di controlli a tappetto in tutte le scuole del territorio. Invitiamo dunque il personale della scuola, le famiglie e la cittadinanza a vigilare circa i tempi e le modalità di questi sopralluoghi.

martedì 13 ottobre 2009

ASSEMBLEA PERSONALE DELLA SCUOLA



giovedì 15 ottobre 2009
ore 18.00 - 20.00
Luogo: EPT Piazza Eleonora

Punti all'odine del giorno:
- Tavolo delle trattive Docenti-Sindacati-Provincia- Comuni-Regione
- Manifestazioend del 23 ottobre
- Varie ed eventuali

sabato 10 ottobre 2009

Provincia Docenti precari in Consiglio

Provincia
Docenti precari in Consiglio
Sabato 10 ottobre 2009
Vedi le foto L a rabbia dei precari della scuola è rimbalzata in Consiglio provinciale. Ieri pomeriggio nell'aula di via Carboni ad Oristano è stata discussa la difficile situazione degli insegnanti precari oristanesi. Il dibattito ha preso spunto dall'ordine del giorno presentato dalla minoranza (primo firmatario il consigliere dell'Italia dei Valori Stefano Figus) che chiede l'impegno della Giunta guidata dal presidente Pasquale Onida «a sostenere le rivendicazioni del personale docente e non docente e in particolare degli insegnanti precari per assicurare la loro stabilizzazione nell'ambito della riqualificazione del sistema scolastico».
Una vertenza che coinvolge direttamente il diritto allo studio dei giovani e che «impedisca la chiusura delle scuole, riconoscendo il carattere speciale delle zone interne e montane della Sardegna», si legge nel documento. Alla seduta consiliare hanno partecipato numerosi docenti del coordinamento provinciale precari scuola: un piccolo esercito di insegnanti che da diverse settimane sta cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla loro situazione. Sit-in, raccolte di firme e per venerdì 23 è stata organizzata una grande manifestazione in piazza Roma alle 9. ( v. p. )

mercoledì 7 ottobre 2009

ricevo e giro

Cari colleghi del coordinamento vi ringraziamo per la tempestività con la quale ci inviate tutte le informazioni relative alle vostre attività e iniziative.
Da parte della Gilda di Oristano c'è una grande attenzione verso la mobilitazione che state portando avanti. La battaglia di civiltà per la stabilizzazione del personale a tempo determinato è uno dei tanti fronti aperti per la difesa e la valorizzazione della scuola pubblica e di tutto il sistema formativo italiano.
Abbiamo preso parte alle vostre iniziative svoltesi nelle scorse settimane e abbiamo constatato di persona la vostra importante azione. Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a firmare il modulo che avete predisposto e a invitare i colleghi delle varie scuole a fare altrettanto.

Per tenere desta l'attenzione che purtroppo, come anche voi segnalate, rischia di scemare in una costante ma inesorabile apatia da parte del personale della scuola, vi invitiamo, qualora possiate, all'assemblea sindacale organizzata dalla Gilda degli insegnanti di Oristano il prossimo 13 ottobre alle ore 11.30 presso l'aula magna del Liceo scientifico "Mariano IV". All'ordine del giorno:
- le nuove riforme e la professionalità dei docenti italiani
-proposte per la soluzione del precariato e ipotesi di prepensionamento
-effetti del decreto Brunetta sulla scuola italiana.

Una vostra partecipazione, sia come come coordinamento che come singoli professionisti della scuola, è non solo benvenuta ma fondamentale.

All'assemblea sarà presente Domenica Di Patre, coordinatrice di Nuoro-Oristano e vicecoordinatrice nazionale della Gilda degli insegnanti che ha seguito per conto della nostra associazione le trattative al Ministero anche sulla questione del decreto salva èprecari.

Certi di una vostra partecipazione, vi salutiamo con stima.

Saluti

Paolo Figus

vice coordinatore Gilda degli insegnati Oristano

Lettera aperta ai Dirigenti Scolastici e ai Collegi Docenti


Lettera aperta ai Dirigenti Scolastici e ai Collegi Docenti

Gent.mi Dirigenti e Colleghi della Provincia di Oristano

Come docenti di ogni ordine e grado che stanno subendo la razionalizzazione delle rete scolastica ovvero l’estrema precarizzazione della propria condizione lavorativa e l’estromissione dal proprio posto di lavoro , assistiamo con estrema preoccupazione al disagio e al malessere di un sistema scolastico sempre meno al centro di una politica d’investimenti e sempre più soggetto a mere logiche finanziarie.
Sentiamo dunque il bisogno di rivolgerci all’intera categoria che attraverso diversi ruoli e competenze opera nel settore con dedizione e professionalità, affinchè possa nascere e consolidarsi un rapporto di reciproca collaborazione volta a difendere l’Istruzione, intesa come prezioso strumento di emancipazione e crescita sia individuale sia collettiva.

Dalle scuole arrivano notizie drammatiche. Trecento scuole chiuse nei piccoli comuni, 2448 posti di lavoro in meno in tutta la Sardegna, classi sempre più numerose e studenti in situazione di disabilità abbandonati a se stessi. Tutto ciò in una regione in cui il tasso di abbandono scolastico è già elevatissimo.

Si osservano con preoccupazione i primi effetti della politica dei tagli alla rete scolastica regionale relativi allo stato degli alunni in situazione di disabilità, del mancato rispetto della continuità didattica, della cancellazione del tempo pieno e dell’educazione degli adulti . A questi aspetti si aggiungono situazioni insostenibili come le pluriclassi e il mancato rispetto delle norme di sicurezza.

La preoccupazione aumenta in vista del futuro, dato che il prossimo anno il provvedimento ministeriale rinviato per l’anno in corso, diventerà operativo determinando così la chiusura delle scuole sotto i 50 alunni, ovvero il 50% delle scuole in Provincia.
La prossima soppressione dell’istituzione scolastica locale comporterà, oltre che lo smantellamento di un servizio pubblico essenziale alla vita comunitaria, un’emorragia occupazionale insostenibile per un tessuto socio-culturale ed economico locale già fortemente penalizzato.

L’espulsione del personale docente e non docente non di ruolo sortirà diversi effetti, generando così un disservizio generale che già le famiglie iniziano a lamentare. La tanto sbandierata “era della scuola di qualità” nasce paradossalmente dall’eliminazione di tanti saperi e tanti modi di fare scuola, rappresentati anche dal personale precario . Il disservizio legato alla tutela e alla vigilanza degli studenti sarà dunque accentuato dall’impoverimento dell’offerta formativa e didattica, che difficilmente risulterà adeguata alle competenze richieste dalla nostra contemporaneità.

La razionalizzazione del personale applicata secondo un criterio ragionieristico che non prende atto della complessità umana e professionale sulla quale si basa il sistema scuola, sta inoltre determinando la marginalizzazione del ricambio generazionale del corpo docente che vanta già di essere il più “anziano” d’Europa.


Lascia sgomenti la campagna mediatica atta giustificare i tagli perché fondata principalmente sull’equazione “precario= spreco di risorse finanziarie statali“, in quanto mortifica, disconosce e vanifica l’essersi dedicati all’ apprendimento e formazione della propria professionalità messa a disposizione nel corso degli anni, nonostante la costante incertezza del proprio status.
In questo momento di emergenza risulta dunque necessaria la riapertura della vertenza Stato-Regione dalla quale scaturisca una legge regionale che tenga conto dei bisogni specifici del nostro un territorio, affinchè sia garantito il servizio scolastico e non si realizzi una reale discriminazione nei confronti degli studenti sardi.


Pertanto Invitiamo i Dirigenti e i Colleghi a esprimere palesemente una forma di solidarietà nei confronti del personale della scuola precario e concorrere insieme alla tutela dell’Istruzione Pubblica.

A tale proposito invitiamo Voi tutti al Consiglio Provinciale Straordinario dedicato ai problemi della Scuola, che si terrà Venerdì 9 alle ore 17.30 presso il Palazzo della Provincia.

Inoltre rendiamo noto che , in occasione dello sciopero indetto dai Cobas,il Coordinamento Precari Scuola Oristano ha indetto una manifestazione che si terrà venerdì 23 ottobre ad Oristano in Piazza Roma alle ore 9.00.


Il diritto allo studio è un diritto fondamentale a cui la Sardegna non vuole e non può rinunciare.

Fermamente convinti della vostra disponibilità, porgiamo Distinti Saluti

Coordinamento Precari Scuola Oristano

lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Oristano

Lettera aperta ai Sindaci

Gent.mi Sindaci della Provincia di Oristano

Come docenti di ogni ordine e grado che vivono ogni giorno il disagio e il malessere di un sistema scolastico sempre meno al centro di una politica d’investimenti e sempre più soggetto ad una scellerata razionalizzazione, sentiamo il bisogno di rivolgerci a Voi , primi cittadini e amministratori delle nostre comunità, affinchè possa nascere e consolidarsi un rapporto di reciproca collaborazione volta a difendere l’Istruzione, intesa come prezioso strumento di emancipazione e crescita sia individuale sia collettiva.

Dalle scuole arrivano notizie drammatiche. Trecento scuole chiuse nei piccoli comuni, 2448 posti di lavoro in meno in tutta la Sardegna, classi sempre più numerose e studenti in situazione di disabilità abbandonati a se stessi. Tutto ciò in una regione in cui il tasso di abbandono scolastico è già elevatissimo.

Si osservano con preoccupazione i primi effetti della politica dei tagli alla rete scolastica regionale relativi allo stato degli alunni in situazione di disabilità, del mancato rispetto della continuità didattica, della cancellazione del tempo pieno e dell’educazione degli adulti e di casi gravissimi in cui le iscrizioni vengono respinte.
A questi aspetti si aggiungono situazioni insostenibili come le pluriclassi e il mancato rispetto delle norme di sicurezza.

La preoccupazione aumenta in vista del futuro dato che il prossimo anno il provvedimento ministeriale rinviato per l’anno in corso, diventerà operativo determinando così la chiusura delle scuole sotto i 50 alunni.
La prossima soppressione dell’istituzione scolastica locale comporterà lo smantellamento di un servizio pubblico essenziale alla vita comunitaria, provocando così un ulteriore impoverimento del tessuto socio-culturale ed economico di un territorio già fortemente penalizzato.
Per l’ennesima volta, le nostre comunità vengono considerate un mero freno allo sviluppo del Paese e non come una risorsa da valorizzare mediante investimenti atti a rafforzare i servizi necessari.

Inoltre lascia sgomenti la campagna mediatica fondata principalmente sul “decremento demografico” in corso che, al fine di giustificare i tagli, contravviene invece ad un dato oggettivo, ovvero all’inversione di tendenza recentemente osservata nella Provincia di Oristano che ha incrementato la popolazione scolastica grazie all’inclusione di Bosa-Planargia.

In questo momento di emergenza manca alla scuola sarda una legge regionale che tenga conto dei bisogni specifici del nostro un territorio. È necessaria, dunque, la riapertura della vertenza Stato-Regione che porti al rifiuto del piano di ridimensionamento in atto e l’immediata restituzione dei posti tagliati in eccedenza rispetto a quelli previsti per l’anno corrente, affinchè sia garantito il servizio e non si realizzi una palese discriminazione nei confronti degli studenti sardi.


Pertanto Invitiamo gli Enti locali a tutelare l’istruzione pubblica e a non cedere a compromessi lesivi per le famiglie sarde, gli studenti e i lavoratori della scuola.

Inoltre invitiamo le Signorie Vostre, le Giunte e i Consigli Comunali a sensibilizzare i cittadini mediante assemblee pubbliche, consigli comunali con ordini del giorno specifici e infine, a presenziare come rappresentanti delle istituzioni locali alla manifestazione indetta dal Coordinamento Precari Scuola Oristano che si terrà venerdì 23 ottobre ad Oristano in Piazza Roma alle ore 9.00.

Il diritto allo studio è un diritto fondamentale a cui la Sardegna non vuole e non può rinunciare.

Fermamente convinti della vostra disponibilità, porgiamo Distinti Saluti

Coordinamento Precari Scuola Oristano
giovedì 8 ottobre 2009

ora:19.00 - 22.00

luogo: Aula Consiliare Palazzo Provincia

In vista del Consiglio Provinciale Straordinario incentrato sulle problematiche scaturite dai recenti tagli al personale della scuola, Il Coordinamento Precari Scuola Oristano si riunirà Giovedì 8 Ottobre alle ore 19.00 presso l'aula consiliare del Palazzo della Provincia per discutere circa gli eventuali interventi da fare in sede di dibattimento.
Pertanto si ricorda che la seduta del Consiglio si terrà di Venerdì 9 Ottore alle ore 17.30 presso il Palazzo della Provincia.

Vi preghiamo di spargere la voce...

martedì 6 ottobre 2009

testimonianze e proposte

Mila Spicola 06 ottobre alle ore 9.38
Questo è un articolo chiaro (finalmente e va riconosciuto) sui primi effetti catastrofici delle leggi gelmini.
Riguarda tutti.

come prima cosa vi prego di inviarlo a tutti i vostri contatti e di diffonderlo.
E poi:

VI prego di stamparlo in qualche copia e
- se siete colleghi docenti, di farlo leggere e distribuirlo ai colleghi.
- se siete impiegati, di farlo leggere e distribuirlo ai colleghi
- se siete genitori ...farlo leggere e distriburilo ai genitori dei compagni dei vostri figli.

la legge gelmini non è solo un "problema di precari" (sacrosanto e da condividere),
ma è soprattutto un problema di emergenza educativa e di sicurezza che riguarda in questo istante moltissimi studenti italiani.
Da Roma in giù in maniera massiccia (vedi caso che combinazione...).

Ed è un ' informazione che ASSOLUTAMENTE DEVE DIFFONDERSI.

Preciso inoltre, come richiestomi da qualcuno, che: tra i sindacati,
CGIL e COBAS non hanno mai sottoscritto le leggi e anzi le stanno combattendo,
gli altri sindacati sono rimasti in silensio e la CISL ha sottoscritto sia i decreti gelmini sia questo ultimo dei decreti di disponibilità.




Edifici fatiscenti, attrezzature che mancano, aule sovraffollate
Ecco le (brutte) sorprese trovate dai bambini italiani al loro rientro in classeMuffa, banchi rotti, aule stracolme
la Malascuola dopo i tagli Gelminidi MARIA NOVELLA DE LUCA

All'inizio i bambini si divertivano. Uscire dalla propria classe con il canottino a remi del mare, per essere traghettati fuori dall'aula allagata e piena di fango, era un fuori programma talmente inconsueto da essere emozionante. E ci vuole poco a far ridere un gruppo di ragazzini che si ritrova a navigare tra i banchi su una scialuppa di salvataggio. Adesso però quando piove e la classe si riempie di melma, i bambini non scherzano più: hanno paura, l'umido fa venire bronchiti, raffreddori e polmoniti. Avviene in Italia, a Palermo, all'istituto materno ed elementare Santo Canale del quartiere Partanna. Qui da alcuni giorni maestri e genitori hanno bloccato l'ingresso della scuola con picchetti e catene. "Non possiamo rischiare la pelle dei bambini ogni volta che piove - dice la dirigente scolastica - gli allagamenti sono continui, l'acqua raggiunge anche gli 80 centimetri e più volte i genitori sono stati costretti a portare fuori i loro figli con i canotti gonfiabili...".

Tre settimane di scuola, e la scuola italiana è sempre più "Malascuola". Sono bastati venti giorni per rendere evidente il disastro provocato dai tagli decisi dalla riforma Gelmini.

Da Nord a Sud si fa lezione in aule con oltre 40 studenti, mancano sedie e banchi, ieri un controsoffitto è crollato sulla testa di un gruppo di adolescenti a Bagnoli (e una ragazza è rimasta ferita), mancano saponi, detersivi, i sanitari sono rotti e le tubature perdono, e ovunque è emergenza per la sicurezza, perché i bidelli non ci sono più e non sempre professori e maestri riescono a controllare porte e corridoi. La situazione è talmente seria che nemmeno i contributi dei genitori bastano più a colmare le lacune, nonostante a Parma come a Roma famiglie e docenti abbiano imbiancato a loro spese classi e mense diventate impresentabili. E questo a fronte di una domanda di istruzione che cresce, aumenta. Con il paradosso che se gli studenti di quest'anno scolastico sono 7.805.947, contro i 7.768.506 del 2008/2009, il numero delle classi è invece diminuito, passando da 373.827 alle attuali 370.000. Dunque dopo lunghi periodi di "saldo negativo" le scuole tornano a riempirsi, ma l'offerta diminuisce, e il risultato è quanto scrive un giovane dell'Istituto tecnico industriale Ciampini di Novi Ligure: «Sono arrivato in una classe di 41 alunni in cui è quasi impossibile scrivere e a volte anche respirare. Una situazione indecente, è impossibile fare lezione così».

Racconta invece Alessandra Martinelli, 13 anni, terza media in un istituto del quartiere Bufalotta di Roma, con il tono scherzoso di chi certo non teme né caos né imprevisti: «La cosa più assurda è che almeno una volta al giorno, se manca un prof, dobbiamo "migrare" in un'altra classe, con l'obbligo tassativo di portarci la sedia. E dobbiamo stare bene attenti a non perderla di vista, la sedia, perché non ce ne sono per tutti e il rischio è quello di stare seduti sui banchi o sul davanzale. Dall'inizio della scuola è già accaduto sei volte, la scuola non chiama più i supplenti. Nei corridoi? C'è un casino pazzesco. Mica è colpa nostra se le sedie fanno rumore».

Cronache da una "Malascuola", titolo di un fortunato e sconsolato libro di Claudio Cremaschi, ex dirigente scolastico in pensione, in cui si dimostra come riforma dopo riforma la scuola peggiora di anno in anno, e il livello di formazione dei ragazzi del terzo millennio è ormai precipitato ai più bassi livelli in Europa. Storie che da oggi sarà possibile inviare a Repubblica.it.

RACCONTA LA TUA STORIA

Perché tutto questo, il degrado degli ambienti e l´impoverimento del corpo insegnante, avrà, anzi ha, una drammatica ripercussione sul futuro degli studenti. Infatti studiare su un banco rotto, in un'aula fredda e con le chiazze di muffa influisce su tutto, sulla psiche come sul corpo, sull'apprendimento come sull'educazione.

Lo spiega con chiarezza Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all'università La Sapienza di Roma. «Gli allievi, soprattutto se piccoli, si aspettano che la scuola sia un luogo accogliente, dove gli adulti hanno un progetto ben preciso, che magari pretende da loro attenzione e serietà, ma in cambio restituisce buoni servizi. I ragazzi, di tutte le età, hanno bisogno di un ambiente strutturato, la disorganizzazione li fa confondere, se la scuola cade a pezzi il messaggio che viene recepito è che la scuola non vale niente. Perché rispettare allora un muro già rotto, o un banco spaccato, o un bagno dove non trovi nemmeno la carta igienica?».

«L'ambiente fisico influisce, e tanto, sulla motivazione allo studio. Ho visitato molte scuole - continua Anna Oliverio Ferraris - e devo dire che quando entri in strutture nuove, pulite, con le palestre, gli armadietti, i laboratori, il clima è diverso. Il clima, questa cosa impalpabile, è ciò che fa la differenza. Non a caso gli studenti della Finlandia, che ha le scuole più organizzate del mondo, sono in cima alle classifiche di rendimento. No, il quadro è desolante. Come si può pensare che bambini e ragazzi per studiare debbano passare ore e ore in ambienti insalubri e degradati?».

Non solo. La "Malascuola" espelle i più deboli, i meno fortunati, chi l´istruzione deve sudarsela, magari di notte. Come a Napoli, dove i tagli del ministro Gelmini hanno portato alla chiusura dell'unico liceo serale della Campania, il Margherita di Savoia. Porte sbarrate e corsi vietati per oltre 100 studenti-lavoratori, già iscritti e pronti a riprendere le lezioni. Poi ci sono i "diversamente abili", bimbi e ragazzi con handicap, più gravi o più lievi, per cui tutto è delicato, sottile. Dietro di loro gli sforzi eroici di insegnanti e famiglie, pronti a cogliere un piccolo miglioramento, un sorriso di gioia insieme ai compagni, un progresso nello studio. Ma la falce è arrivata anche qui, senza pietà.

E la storia di Rosaria, 44 anni, insegnante di sostegno precaria in una scuola elementare, ne è l'emblema. Triste. «Per quattro anni mi sono occupata di due bambini disabili. Giulio, con un gravissimo handicap, che ogni mattina i genitori portavano in classe, con la sua sedia a rotelle. Quando gli altri bambini lo andavano a salutare Giulio gli stringeva la mano e accennava un sorriso. Poco forse, ma per noi moltissimo. Vuol dire che Giulio sentiva, percepiva. L´altro bimbo era Alfredo, ha una tetraparesi spastica, ma la sua mente è lucida, intatta. Per quattro anni - racconta Rosanna, commossa - insieme alla maestra lo abbiamo aiutato a studiare, a comunicare con il computer. È arrivato in quarta elementare quasi al livello dei suoi compagni, con me aveva un rapporto strettissimo. Ma quest'anno io ho perso il posto, al momento non è stata assegnata alcuna insegnante di sostegno. Alfredo non vuole più andare a scuola, piange e mi cerca... La mamma mi ha chiesto se posso continuare a seguirlo privatamente, altrimenti tutti gli sforzi andranno perduti. Ho detto di sì, ma come faccio a farli pagare? Non me la sento, non è giusto. Perché dobbiamo privare Alfredo di un futuro?».
(6 ottobre 2009)


perchè non proviamo a fare la stessa cosa? postiamo le notre esperienze e le nostre testimonianze.
CPS Oristano

domenica 4 ottobre 2009

ASSEMBLEA PERSONALE DELLA SCUOLA


Data:
martedì 6 ottobre 2009
Ora: 18.00 - 20.00
Luogo: Oristano
Indirizzo: via de Nicola 20
Città/Paese: Oristano, Italy

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Un messaggio a Maria Stella Gelmini dal Collegio del "Danilo Dolci".

Oggi alle 10.55
ricevo e condivido la seguente email di Mila Spicola 02 ottobre alle ore 23.02


Ieri, il Collegio dei Docenti della mia scuola, il Liceo Sociopsicopedagogico "Danilo Dolci" di Palermo, ha deciso di respingere in blocco l'approvazione dei numerosi progetti che, come ogni anno, sono stati presentati per realizzare attività aggiuntive di insegnamento in orario extracurricolare. Prima di chiarire i motivi che (almeno nelle intenzioni di chi, come me, lo ha proposto) sono alla base di questa scelta, è urgente sottolineare che il nostro "gran rifiuto" vuole essere un messaggio di forte dissenso nei confronti delle scelte del nostro ministro e del suo governo che, come solo i "ciechi" possono ignorare, hanno cominciato a determinare effetti catastrofici nelle scuole di tutta Italia. È un segnale potenzialmente forte, tra i pochi che ci è consentito "inviare", rimanendo nell'ambito delle nostre legittime (e spesso ignorate) prerogative di docenti. È un segnale che sarà tanto più forte se non rimarrà un atto isolato e riuscirà a "contagiare" le scelte di altre scuole, che possono fare altrettanto. Per questo motivo questa nota, oltre a chiarire il senso della nostra scelta, vuole essere anche un appello a tutte le scuole perchè si uniscano a noi per mandare a chi governa e smantella la scuola un messaggio forte e chiaro: non ci stiamo a far finta di niente e continuare come prima, come se nulla stesse accadendo. Allora, è indispensabile che queste notizie e questo appello giungano nei tempi più brevi a quanti più insegnanti e quante più scuole possibile. Per questo confido in tutte/i voi che leggete per contribuire alla diffusione tramite tutti i contatti di cui disponete.
La ratio della nostra scelta è riconducibile ad una semplice domanda: che senso ha, in una scuola a cui vengono sottratte risorse vitali, indispensabili per assicurare agli studenti il minimo indispensabile per la loro formazione (scuole idonee e sicure, insegnamenti stabili, coerenti e "di qualità", sostegno e assistenza per gli alunni disabili, insegnanti motivati e non mortificati, strumenti didattici essenziali, ecc.), proporre estemporanei “ampliamenti dell’offerta formativa”, rivolti ad un numero limitato di alunni, che non possono che assumere (nel migliore dei casi, che non è il più frequente) la funzione (beffarda, se si considera quanto si sta smobilitando nell’offerta “curricolare”) di “cattedrali nel deserto”? Secondo noi, non ha senso. Anzi, continuare ad “ampliare”, nel pomeriggio, quell’offerta formativa che, la mattina, viene mortificata e impoverita sino all’inverosimile, rischia di farci recitare la parte degli struzzi. Queste considerazioni, sia ben chiaro, valgono al di là del valore e dell’efficacia che il singolo “progetto” possa, più o meno legittimamente, rivendicare. E al di là, pure, delle ottime intenzioni che animano i docenti che propongono tali progetti.
La scelta fatta dal Collegio della mia scuola, decisa da una buona maggioranza dei suoi componenti, ha innescato un acceso dibattito tra i docenti, che (immagino e mi auguro) proseguirà e si arricchirà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Alcuni dei docenti che avevano presentato progetti hanno deciso, comunque, di sostenere questa scelta. Altri, una nutrita minoranza di circa quaranta colleghi, l’ha avversata, con motivazioni che avranno modo di chiarire e approfondire nei prossimi giorni. Dal mio punto di vista, la delibera di ieri ha già raggiunto un importante risultato: si è creato un terreno di discussione e confronto, che, ripeto, sarà tanto più fertile e proficuo quanto più riuscirà a coinvolgere tanti altri docenti di tante altre scuole.
Teniamoci informati.

Roberto Alessi

P.S: per visionare la mozione contro i tagli del Governo e in solidarietà con i lavoratori precari, approvata dal Collegio del Danilo Dolci il 17 Settembre scorso, potete andare alla nota Facebook

giovedì 1 ottobre 2009

Precari, Gelmini bocciata di nuovo a rischio le nomine dei supplenti

Dopo il tar anche il Consiglio di Stato dà ragione ai ricorsi ignorati dal Ministero
Messi limiti alle graduatorie considerati illegittimi. "Per blindare i posti al Nord"
Precari, Gelmini bocciata di nuovo
a rischio le nomine dei supplenti
di SALVO INTRAVAIA

Precari, Gelmini bocciata di nuovo a rischio le nomine dei supplenti
Graduatorie dei precari nel caos e balletto di supplenti in vista. Il Consiglio di Stato, dando ragione a migliaia di supplenti che si sono rivolti alla giustizia amministrativa, ha dichiarato illegittimo il provvedimento che ha creato le cosiddette "code" nelle graduatorie ad esaurimento. L'inserimento in graduatoria, quindi, deve avvenire "a pettine", cioè secondo il punteggio. Il che significherà rifare tutte le graduatorie a tempo di record.

"Riteniamo - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione), che ha patrocinato quasi tutti i ricorsi - che il ministro Gelmini debba annunciare l'emanazione di una nota correttiva che ordini all'amministrazione periferica di adeguarsi alle pronunce della magistratura. In caso contrario - continua Pacifico - ci penserà il Tar Lazio che il 9 ottobre si dovrà pronunciare su un ricorso ad hoc promosso dall'Anief per l'ottemperanza delle ordinanze e la nomina di un commissario ad acta".

Lo scorso mese di aprile, il ministro dell'Istruzione ha firmato un decreto per l'aggiornamento delle graduatorie dei precari che conteneva una sostanziale novità rispetto al passato: graduatorie nella sostanza bloccate per due anni e possibilità di inserimento soltanto in coda su tre province oltre quella di appartenenza. Anche se nessuno lo ha mai ammesso, il provvedimento tendeva a tutelare i precari delle regioni settentrionali spesso scalzati nelle immissioni in ruolo e nell'attribuzione delle supplenze più lunghe dai colleghi meridionali, con più anni di precariato e con più punti. Infatti, non potendosi spostare in un'altra provincia i precari meridionali, collocati in coda anche se con un punteggio superiore, possono esser nominati soltanto dopo i colleghi autoctoni.

L'Anief aveva subiti rilevato l'incongruenza della norma e, rispetto all'inserimento in graduatoria in base al merito (e quindi al punteggio), si era rivolta al Tar che in più occasioni si è pronunciato a favore di questa tesi. Ma il ministero dell'Istruzione, spiegano gli interessati, "ha emanato nel luglio una nota invitando gli Uffici scolastici provinciali e regionali a non adeguarsi alle ordinanze della magistratura amministrativa procedendo alle assegnazioni delle immissioni in ruolo e delle supplenza annuali dalle graduatorie di coda in spregio a ogni principio meritocratico in attesa dell'udienza del Consiglio di Stato".

Cosa accadrà adesso? Se la sentenza del Consiglio di stato verrà applicata, gli 8 mila insegnanti immessi in ruolo ad agosto ora potrebbero vedersi revocata la nomina. Stesso discorso per i supplenti nominati prima dell'avvio dell'anno scolastico. Insomma: l'ostinazione del ministero potrebbe gettare nel caos l'intera scuola italiana, costretta ad un balletto di supplenti senza precedenti ad anno scolastico ampiamente iniziato. "Finalmente si può mettere la parola fine a un brutto caso di mala amministrazione che ha sprecato il denaro dei contribuenti per far prevalere una visione distorta della nostra storia nazionale", conclude Pacifico.
(1 ottobre 2009)