venerdì 19 novembre 2010

Comunicato stampa CPS e Collettivo Studentesco


Il Collettivo Studentesco e il Coordinamento Precari Scuola di Oristano, esprimono il loro profondo disappunto in relazione alla mancata concessione dell’aula consiliare del comune di Oristano da parte del Presidente del Consiglio Mario Musinu. In occasione della Giornata Internazionale del Diritto allo Studio svoltasi il 17 del corrente mese le diverse associazioni studentesche e i lavoratori precari della scuola avevano infatti organizzato una manifestazione da tenersi dalle 9.00 del mattino alle 19.00, all’interno della quale era previsto un incontro-dibattito a cui erano state invitate diverse delegazioni di lavoratori in vertenza. In vista di un probabile peggioramento delle condizioni meteorologiche si era fatta richiesta formale dell’aula consiliare che in un primo momento era stata concessa mediante accordo verbale. Solo nel pomeriggio del 16, tramite la Questura, gli studenti organizzatori sono stati messi al corrente dell’impossibilità di usufruire dello spazio in caso di pioggia. Avendo poi contattato telefonicamente il presidente del consiglio per avere chiarimenti, sono state addotte motivazioni di tipo formale, in aperta contraddizione con gli accordi precedenti, invitando i partecipanti a tenere l’iniziativa sotto i portici. A causa di ciò fino all’ultimo la manifestazione è stata seriamente messa a repentaglio poiché nella città di Oristano non esistono spazi pubblici disponibili alla cittadinanza e in special modo ai giovani. In seguito a un presidio di studenti tenutosi contemporaneamente alla seduta del consiglio comunale, il presidente Musinu, chiamato a motivare la posizione assunta, ha fornito una risposta sconcertante: secondo il regolamento l’aula consiliare è disponibile soltanto per usi istituzionali o su richiesta dei partiti presenti in consiglio o di associazioni legate ad essi. L’episodio denuncia l’utilizzo arbitrario di spazi pubblici e propri della cittadinanza, concessi ad personam, e per gentile elargizione del politico locale, tramite una catena infinita di mediazioni. La mancata concessione nasce inoltre da una posizione politica volta a stigmatizzare manifestazioni di dissenso, di protesta e di partecipazione attiva alla vita sociale e politica del Paese. Ci si rammarica nel constatare che le legittime rivendicazioni degli studenti, dei lavoratori e dei precari vengano considerate come possibili e pericolosi problemi di ordine pubblico e pertanto criminalizzate agli occhi dell’opinione pubblica.

17 novembre 2010 - Giornata Internazionale del Diritto allo Studio