martedì 6 aprile 2010

documento sottoscritto dal CPS Oristano

Documento della Rete Organizzata Docenti e ATA Precari Scuola Veneto sulle strategie di lavoro per arrivare allo sciopero degli scrutini!
- La cosiddetta Riforma delle Scuola, introdotta con i tagli di due finanziarie,
prepara la dismissione delle Scuola pubblica statale per favorire un sistema in cui solo chi avrà mezzi potrà usufruire di una istruzione che, si presume, debba essere qualificata e qualificante. Dai dati forniti da enti credibili a livello europeo è risultato chiaro che le scuole private non sono concorrenziali alla preparazione garantita dalle scuole pubbliche statali mentre funzionano egregiamente come diplomifici ed erogatori di punteggio per le graduatorie di precari pagati talvolta con uno stipendio nullo.
- A fronte di una situazione giunta al parossismo nella Scuola stiamo perdendo 150.000 posti di lavoro, fra docenti e ATA, con conseguenti milioni di studenti che risulteranno senza l'assistenza dei loro docenti ed andranno a gonfiare le altre classi disponibili in barba alle leggi sulla sicurezza. Gli sconvolgimenti attuali di natura socio economica prevedono – così accade in alcuni paesi di sviluppo vanzato – una politica di investimenti per formazione ed istruzione.
Personalizzazione degli apprendimenti, formazione degli insegnanti e lotta all'abbandono sarebbero i cardini di una tale politica qualora questa fosse realizzata in Italia. Qui da noi sta accadendo tutto il contrario!
- Non resta che preparare ed organizzare una iniziativa forte ed articolata che coinvolga tutto il comparto Scuola. Questo per non lasciare che i lavoratori insegnanti ed ATA muoiano dentro quella indegna e svilente lotta per le briciole di lavoro, che restano durante le convocazioni di fine estate negli USP, affollati da persone costrette a vedere la loro vita procedere o fermarsi ad ogni nuovo anno scolastico.
Segnaliamo, inoltre, la situazione dei colleghi docenti di ruolo che vedranno retrocedere il loro compito educativo a mera soprannumerarietà, ricollocabile lavorativamente (ma non sempre...) secondo logiche previste dalle varie tipologie di “atipicità”. Tipologie che vanno da piccoli corsi di aggiornamento a riconversioni di fatto che sono improponibili succedanei alla didattica vera: fatta da competenze certificate per laurea o specializzaioni che, spesso, durano anni.
- La legge 146/90 con tutte le limitazioni per il diritto di sciopero, consente comunque di portare avanti una vertenza sullo sciopero degli scrutini alla luce del sole! Lo sciopero degli scrutini, opportunamente organizzato ed eventualmente articolato localmente, può, con esiguo numero di partecipanti – basta un docente per classe -, arrecare efficaci disfunzioni. Lo sciopero degli scrutini si presenterà agli occhi dell'opinione pubblica come un evento tutt'altro che marginale. Un tale sciopero, per i lavoratore della Scuola, non avrà per nulla un carattere simbolico per gli effetti che può portare in quanto a coscienza del problema Scuola.
- Nei Collegi docenti colleghi precari e di ruolo devono denunciare l’illegalità dell’applicazione della Riforma Gelmini: infatti il Ministero invita le scuole superiori a dare avvio al riordino senza che:
· sia concluso l’iter legislativo previsto dalla L.133/08,
· i regolamenti abbiano il visto della Corte dei Conti;
· sia avvenuta la pubblicazione dei regolamenti sulla Gazzetta Ufficiale!
- In provincia di Genova il 3 e 4 febbraio è già stato attuato lo sciopero degli scrutini nel primo quadrimestre di quest'anno ed ha avuto buon esito in molte scuole!
Tale sciopero è di fatto un precedente ricco di indicazioni per la mobilitazione nazionale!
- In occasione delle date che vedono la pubblicazione degli organici vanno organizzati presidi di protesta davanti agli USP con volantinaggi coinvolgendo docenti, studenti e genitori.
- E’ necessario premere fortemente presso le RSU di ogni scuola affinché vengano indette assemblee sul tema della precarietà e della soprannumeriorità dei docenti ed ATA di ruolo, ricordando anche gli ultimi esiti della proposta Brunetta.
- Per quanto concerne la materia contrattuale dobbiamo ricordare ai sindacati concertativi che sarebbe indice di tutela dei docenti ed ATA precari:
· non firmare più alcun contratto che non preveda la parità di trattamento (scatti di anzianità in primis);
· non firmare più alcun protocollo sulle RSU dove i precari non abbiano pieno diritto di voto attivo e passivo;
· cassare dall'attuale contratto (perché sta nel Contratto, non è una norma che ha fatto qualche governo cattivo!) la possibilità di effettuare straordinario fino alle 24 ore (questo divide i lavoratori);
· denunciare come liberticida e anticostituzionale (e lo è) la legge 146/90 sullo sciopero nel pubblico impiego, la quale ha praticamente impedito una lotta seria ed efficace per contrastare le politiche di dismissione della Scuola pubblica statale nel nostro paese.
La precarietà del corpo insegnante ed ATA trae origine non solo dai tagli che ogni governo (di sx e dx) ha fatto sulla Scuola, ma anche da accordi sui contratti nazionali che vanno rivisti perchè fino ad oggi non hanno tutelato realmente i lavoratori precari!
RetePrecariScuolaVeneto
per info: ReteComitatiPrecariScuola

Circolare sugli organici 2010/11: saltano altri 31.000 posti di docente a fronte di 19.000 pensionamenti. I precari ATA sono il 35% dell’organico.

Circolare sugli organici 2010/11: saltano altri 31.000 posti di docente a fronte di 19.000 pensionamenti. I precari ATA sono il 35% dell’organico.
" Sparite le cattedre al 31 agosto, ridotti il tempo prolungato nella media e i centri di educazione per gli adulti nelle superiori, colpiti gli ITP. Saltano i posti dei precari: 1/8 nella primaria, 1/10 nella media e 1/6 nella superiore.
Nell’incontro interlocutorio con le OO.SS., il MIUR ha illustrato un piano di tagli per circa 26.500 unità per un totale di 22.000 posti in organico di diritto e 3.600 in organico di fatto, ma mancano all’appello altri 2.989 posti da tagliare nei 42.000 punti di erogazione del servizio, per effetto dell’innalzamento del rapporto numerico tra alunni/insegnanti e della nuova formazione delle classi anche indipendentemente dalle zone isolate, a rischio e ad alto flusso immigratorio, e altri 233 posti tagliati per Dirigenti scolastici e DSGA.
La proiezione dei posti persi dai precari è basata sulla consistenza numerica del precariato che ha avuto una cattedra annuale nel 2008-2009 (49.000 - il 16,2% nella superiore, 40.000 - il 16,5% nella media, 30.000 - il 9,6% nella primaria) a fronte dei 42.000 tagli avvenuti l’anno scorso, dei pensionamenti e delle assunzioni registrati nell’ultimo biennio.
Nella primaria, l’eliminazione progressiva della compresenza nelle prime e nelle seconde classi, il passaggio orario rispettivo da 24 a 27/30 ore, fa saltare altri 4.887 docenti (16.108 nel 09/10), a cui aggiungere altri 4.500 specialisti di lingua inglese (2.000 nel 09/10) a fronte del corso ‘intensivo’ di 50 ore che almeno 2.000 maestri dovranno fare, in loro sostituzione, prima dell’inizio del nuovo anno, per non sembrare più impreparati dei loro bambini. Per il MIUR i tagli sono circa 8.700 (9.387 certificati)
Nella media, la classe III si adegua agli orari già ridotti per la I e la II e perde altri 2.859 (5.821 nel 09/10) posti relativi al tempo prolungato e 71 per i centri di educazione per gli adulti, dopo i 3.170 posti tagliati nel 2009/10 e l’eliminazione di 1.166 posti di insegnamento di seconda lingua comunitaria. Per il MIUR i tagli sono circa 3.700 (2.902 certificati)
Nella superiore dalla riduzione delle ore nelle II, III, IV dei Tecnici e dei Professionali, a forfait di una o due ore per quelle materie che superano il monte annuale di 100 ore incluso i laboratori collegati - per adottare un criterio cristiano di solidarietà -, riscontriamo per docenti e ITP rispettivamente 2.219 posti in meno e 44 nei Licei, 6.111 e 2.736 nei Tecnici, 2.923 e 1.230 nei Professionali, 1.179 nei centri di educazione per gli adulti. Per il MIUR i tagli sono di 13.750 (15.263 certificati)."

tratto da http://www.orizzontescuola.it/node/5716