lunedì 24 gennaio 2011


Diffondiamo il seguente documento con preghiera di divulgazione e adesione da parte di tutti i riceventi.

Sottoscrivete e inviate a :
fiom@sardegna.cgil.it
cobascuola.ca@tiscali.it


La giornata del 28 gennaio assume un'importanza molto più ampia di quella rappresentata dallo sciopero di una grande categoria di lavoratori o da uno sciopero generale indetto da sindacati di base. L'appello ad una vasta partecipazione capace di portare in piazza aree estese del mondo del lavoro, precari, studenti, giovani, ecc. è motivato dal fatto a tutti evidente che siamo al crocevia di una fase decisiva di vera e propria lotta di classe, intesa oggi come strategia di aggressione condotta dai soggetti più forti dell'estremismo padronale contro principi irrinunciabili della vita sociale e contro essenziali fondamenti costituzionali.

La strenua resistenza condotta a Mirafiori dalla FIOM, dalla USB, dalla Confederazione dei COBAS e da numerose organizzazioni politiche e strutture di movimento sono la dimostrazione sul campo del significato della posta in gioco: per tutti i soggetti di prima linea in questo scontro, e in primo luogo per la FIOM, deve essere motivo di orgoglio e non certo di disappunto l'ampiezza e la pluralità che hanno generalizzato il significato di questa lotta.

Il programma delle manifestazioni previste per il 28 gennaio non deve, non deve, disconoscere la lezione di quei giorni, una lezione indisponibile per un uso escludente e per un titolo di esclusiva: semplicemente non se ne ha diritto. A maggior ragione in Sardegna, dove la FIOM e la FLM hanno costituito per anni un importante riferimento alle lotte dei lavoratori e dove oggi, in questo specifico esito storico, si pagano duramente i danni di un processo secolare segnato dal furto di risorse materiali e umane che sta portando, oltre che al disastro dei poli industriali, alla desertificazione di vaste parti del territorio.

A Cagliari in particolare, dove diversamente da altre situazioni i soggetti promotori (sia dello sciopero di categoria che dello sciopero generale) si trovano a condividere la stessa città, sarebbe catastrofica e affatto episodica l'eventuale autocostrizione a due separate e contemporanee manifestazioni. Il prezzo del disorientamento e della forzatura su soggetti non direttamente sindacalizzati (precari, disoccupati, studenti ecc.) e sull'opinione pubblica sarebbe straordinariamente grave. Chi avesse in animo di assumersi tale responsabilità dovrebbe almeno farlo pubblicamente e non semplicemente ignorando con il silenzio questo appello all'unità di azione.

Per tale ragione sosteniamo l'appello ad una manifestazione unitaria, nella quale ogni soggetto in campo possa riconoscersi con le bandiere e la visione politica della propria organizzazione, all'interno di un codice di lealtà reciproca che si pone oggi come un dovere immediato. Rivolgiamo in primo luogo questo appello alla direzione regionale della FIOM in quanto questa organizzazione è venuta a costituire il riferimento più importante di questa pagina di storia, e ne porta dunque in sé
la più forte responsabilità.

Manuela Lucchesu
Gian Luigi Deiana
Vincenzo Pillai
Coordinamento Precari Scuola Oristano
Collettivo Comunista Nuoro
Collettivo Studentesco Oristanese
La Furia Rossa
Giovani IDV Oristano
Sinistra Critica Sarda
e altri

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