sabato 6 febbraio 2010

Cristian Ribichesu, collega di Sassari, riporta la seguente testimonianza relativa alla sciopero del 5 febbraio:


".... Peccato che i sindacati (tutti, e io personalmente, faccia a faccia, ho criticato a vari dirigenti di vari sindacati, per mettere le cose in chiaro, l'apatia che stanno dimostrando per i lavoratori della scuola, in pi... Mostra tutto... Mostra tuttoù occasioni), che organizzavano la manifestazione, non abbiano previsto un discorso singolo per il settore scuola, magari con un rappresentante sindacale di quel settore, nonostante i numeri totali della disoccupazione in Sardegna siano, tristemente, ingrossati dai dati dei lavoratori che hanno perso il posto nella scuola. Non solo, quando abbiamo scoperto che non c'era un intervento dedicato alla scuola, abbiamo chiesto, visto che stavano chiedendo a vari lavoratori di vari settori, di poter parlare fuori dall'ordine della scaletta (ieri penso di non essermi spiegato bene in questo) e quando abbiamo detto, è questo il passaggio cruciale, che volevamo parlare per la scuola, i rappresentanti sindacali ci volevano bloccare (qui sta il passaggio cruciale, stvano facendo salire vari lavoratori per interventi del momento, ripeto, fuori scaletta, e quando abbiamo detto che volevamo parlare della disoccupazione della scuola ci hanno bloccato). Alla fine abbiamo strappato 1 minuto (ci hanno detto "vi diamo un solo minuto", esponente CGIL, con rabbia) solo dopo aver chiesto i loro nomi come responsabili, mettendo a disposizione le nostre generalità e con un responsabile della stampa che aveva già testimoniato la nostra identità e fatto notare il problema. Purtroppo non tutti i perdenti posto nella scuola sono assidui nel frequentare manifestazioni e scioperi, e per essere onesti molti sono scomparsi, ma mi chiedo il perchè. Però ieri, e lo so perchè io ho contattato persone diverse e ho percorso tutto il corteo da capo a coda, i gruppi per la scuola erano diversi, non numerosissimi ma diversi, almeno più di 200 persone, (studenti, precari Cagliari, precari Oristano, precari Sassari, gruppo Pd di Cagliari con cartelloni per la suola, CSS che manifestava anche per la scuola in Sardegna, Cip) e indipendentemente da ciò trovo inammissibile un mancato intervento programmato in scaletta (quindi neanche quelli estemporanei) per la tematica scuola (eppure nel cartellone dello sciopero c'era l'ultima riga riguardante la scuola, solo l'ultima ovviamente, e dopo la formazione professionale). Poi, davanti alla possibilità di interventi estemporanei, ripeto fuori scaletta e a richiesta, a lavoratori di vari settori, non capisco perchè impedire di parlare i lavoratori della scuola. E indubbiamente penso che anche queste cose, che si sanno da anni, tanto che io avevo già immaginato tutto, purtroppo aiutano i lavoratori perdenti posto nella scuola a demotivarsi, e non partecipare a manifestazioni, perchè si sentono inascoltati. Io critico, certo, ma lo faccio perchè vorrei che tutti, sia politici che sindacati, e mi rivolgo a tutti, si sensibilizzino per il problema scuola. Lo faccio perchè voglio l'avvicinamento ai lavoratori perdenti posto. Voglio dire, Gandhi si avvicinava alla gente, non inveiva contro. E così chiudo augurandomi che i sindacati, visto che lo sciopero era indetto da loro, si sensibilizzino ancor più per i lavoratori della scuola, anche organizzando nuove attività informative (lo scorso anno con dei colleghi stavo attivandomi per acquistare una pagina di giornale attraverso offerte volontarie, ma visto lo sfacelo di classi che stanno perdendo preziose ore di lezione, perchè sindacati e politic dell'opposizione non si impegano a comprare per più giorni pagine di giornale intere e dichiarando cosa succede ai lavoratori della scuola e ai giovani che hanno un'offerta formativa danneggiata dai tagli?"

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